mercoledì 17 Aprile 2024
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Israele ricomincia a vivere: finita la paura aperti tutti i locali, gli hotel e le scuole

Con quasi 5 milioni di israeliani vaccinati almeno con una dose (3.800mila anche con la seconda) e un numero di casi sotto controllo, le restrizioni si sono dunque allentate

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TEL AVIV – Mentre in Italia l’unica zona bianca in cui è possibile fare aperitivo seduti al tavolo dopo le 18.00 resta la Sardegna (mentre tutte le altre si alternano tra arancioni, rossi e gialli), un’altra “isola felice” nel mondo è Israele. Qui, da questa settimana, il Paese ha ripreso una vita all’insegna della normalità, con la riapertura di molti esercizi pubblici, scuole comprese. Leggiamo i dettagli dal sito nuovavenezia.geolocal.it.

Israele riapre

Come stabilito dal governo a tarda sera di ieri, gran parte delle attività economiche, inclusi ristoranti, caffè, scuole (in alcune aree a basso tasso di infezione), eventi culturali, attrazioni turistiche e ristorazione negli hotel, saranno di nuovo in funzione. Anche l’aeroporto Ben Gurion attuerà una parziale riapertura dalle prossime ore -senza alcuna autorizzazione necessaria da parte delle autorità – il rientro di 3mila israeliani al giorno e la quarantena per i non immunizzati sarà a casa propria.

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Con quasi 5 milioni di israeliani vaccinati almeno con una dose (3.800mila anche con la seconda) e un numero di casi sotto controllo, le restrizioni si sono dunque allentate. Elemento decisivo è il Green Pass (doppia immunizzazione o guarigione dal virus) che consente ai possessori di accedere ad un maggior numero di servizi rispetto a chi ancora lo deve ottenere.

Ad esempio, i ristoranti possono ospitare al chiuso fino al 75% della propria capacità di persone che hanno il Green Pass e fino al 100 per cento all’aperto, anche se ovviamente distanziati. Per le sale di eventi, culturali e non, la percentuale è del 50% e fino a 300 persone con Green Pass: in più potranno entrare anche il 5% di persone con tampone negativo recente.

Di nuove aperte – quasi con le stesse modalità – le sale ricevimento degli hotel (e le strutture stesse) per i detentori del Green Pass

Lo stesso per i luoghi di culto con regole precise. Le autorità sanitarie tuttavia non hanno escluso per la festa della Pasqua ebraica (fine marzo) nuove restrizioni.

Il Green Pass permette dunque di accedere a luoghi di culto, eventi culturali, palestre, hotel e piscine. Ripartono i concerti e gli eventi sportivi con capacità al 75%, anche se negli stadi il limite massimo è di 300 persone all’interno e 500 all’esterno. Per parteciparvi si deve presentare un documento di identità valido e il certificato in questione, o altro documento che attesti la vaccinazione o la guarigione dal virus. Chi entra in questi luoghi senza avere il Green Pass viene multato per mille shekel, circa 252 euro. Ma sanzioni sono previste anche per i gestori che non rispettano le nuove disposizioni.

A breve il Green Pass potrebbe diventare essenziale anche per viaggiare all’estero: Israele di recente ha già firmato con Grecia e Cipro accordi per lo scambio di turisti immunizzati.

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