mercoledì 10 Aprile 2024
  • CIMBALI M2
  • Triestespresso

In pubblicità sognare con il caffè ha le sue regole. Eccole

Da leggere

Water and more
Demus Lab - Analisi, R&S, consulenza e formazione sul caffè

MILANO – Vi ricordate la vicenda della pubblicità con il Paradiso come soggetto che, negli anni scorsi, contrappose Lavazza a Nestlé-Nespresso? Ieri mattina se ne sono ricordati in molti leggendo della notizia “Pellini batte Illy”, sempre in merito all’attività dello Iap, l’Istituto per l’autodisciplina pubblicitaria che ha sede in Via Larga 15, nel centro di Milano.

Chiedendosi in diversi perché “il Paradiso sia di tutti”, come sancì la precedente sentenza del Giurì della Pubblicità, dando semaforo verde alla pubblicità Nespresso, mentre invece il “sogno è della Pellini”.

Triestespresso

In realtà questa è una domanda classica che i giuristi, come lo sono e di alto livello quelli che compongono il collegio giudicante del Giurì della Pubblicità, scompongono poi in diverse parti per l’esame della vicenda sul tappeto e per formulare il loro giudizio.

Che nel caso del Giurì della pubblicità, per accordo tra le parti e le associazioni che compongono l’Istituto dell’autodisciplina pubblicitaria, non può avere appello.

In particolare la parte della pubblicità illy che è stata ritenuta contro la norma giuridica è quella in cui i 5 protagonisti di altrettante pubblicità a mezzo stampa, si sollevano da terra con gli occhi chiusi. Entrando cioè in un’altra dimensione, quasi in un mondo a parte, attraverso l’assunzione di caffè. Questo perché, e da 16 anni, è proprio quello che Pellini sostiene con convinzione con i suoi avvisi a pagamento.

Assolta invece la quasi totalità di pubblicità illy, che riguarda tutto il resto della campagna, inclusa la videocomunicazione, gli annunci di prodotto, i banner e tutti gli altri materiali del sito.

Concludendo: il caffè che fa entrare in un’altra dimensione attraverso il sogno può essere utilizzata soltanto da Pellini.

 

LA SCHEDA SINTETICA: CHE COSA È LO I.A.P.

 

L’Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria è  l’ente privato che dal 1966 regolamenta la comunicazione commerciale per una corretta informazione del cittadino-consumatore e una leale competizione fra le imprese.

Le norme da rispettare sono contenute nel Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale e sono applicate dal Comitato di Controllo e dal Giurì. All’osservanza del Codice sono tenuti tutti gli operatori pubblicitari che, nella loro maggioranza, aderiscono all’Istituto e riconoscono la sfera d’azione dei suoi organi.

Finalità e funzioni

Una comunicazione commerciale onesta, veritiera e corretta è l’obiettivo che lo IAP persegue, attraverso un sistema consolidato, rapido ed efficace, in grado di eliminare la cattiva pubblicità e di tutelare quella buona.

Organizzazione

L’Istituto si basa su due strutture indipendenti tra di loro: una politica-gestionale e una di verifica della correttezza della comunicazione.

Associati

Tutti i soggetti che riconoscono le norme autodisciplinari e rispettano le decisioni degli organismi di controllo. Rappresentano gran parte del mercato pubblicitario italiano.

Storia

La prima edizione del Codice di Autodisciplina risale al 12 maggo1966. Una lunga storia nella quale è racchiusa lì evoluzione del costume italiano, dei linguaggi e della tutela del cittadino-consumatore.

Numeri delle attività

In media il 95% delle decisioni riguardano la tutela del cittadino. La quasi totalità dei casi avanti al Giurì sono risolti in 8-12 giorni. Un’organizzazione veloce al servizio di tutti.

 

 

 

CIMBALI M2
  • LF Repa
  • Dalla Corte

Ultime Notizie

  • TME Cialdy Evo
Carte Dozio
Mumac