lunedì 15 Aprile 2024
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Il caffè al bar? In Australia si paga con la smartcup

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Dopo smartphone e smartwatch, ora anche le tazze da caffè possono effettuare pagamenti tramite NFC.

L’idea è dell’operatore mobile australiano Optus, che in collaborazione con Frank Green, azienda che produce “smartcup” dotate di microchip, ha lanciato la possibilità di pagare cifre fino a 100 dollari australiani (circa 70 euro) attraverso la piattaforma di mobile payment Optus Pay utilizzando la propria “mug” (grande tazza per il caffè americano) termica, semplicemente avvicinandola ai Pos con NFC integrato.

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L’intenzione sarebbe quella di facilitare il pagamento alla cassa del caffè dopo avere fatto “rifornimento” in un locale: se a qualcuno può sembrare strano (se non decisamente stupido) che un cliente si porti dietro la propria tazza per andare a prendere un caffè al bar, bisogna considerare che molti australiani, come gli americani, hanno l’abitudine di riempire di caffè (lungo, molto lungo la propria tazza-termos quando fanno colazione o in pausa pranzo prima di andare in ufficio, in palestra o al cinema, in modo da portare con sé la “riserva” necessaria per tutta la giornata.

La smartcup di Frank Green, disponibile in vari colori, ha un design simpatico e costa 33 dollari australiani (poco meno di 20 euro) ed è già in commercio dal 2015 (ma non cercatela in Italia), tuttavia finora nessun operatore di telecomunicazioni ne aveva diffuso i servizi.

Resta il fatto che lo stesso servizio di pagamento elettronico può essere realizzato anche con qualunque smartphone compatibile e la lista dei dispositivi supportati è lunga, il che rende la “tazza intelligente” un gadget non proprio indispensabile per molti clienti del servizio Optus Pay.

Altri dispositivi di pagamento

In ogni caso, per chi trova la tazza un po’ troppo ingombrante, Optus ha annunciato anche il lancio di altri dispositivi indossabili compatibili e di una “PayTag”, un’etichetta con microchip integrato che può essere appiccicata a una vasta gamma di orologi e fitness tracker, sempre per consentire di effettuare pagamenti via NFC con Optus Pay.

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