giovedì 11 Aprile 2024
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Il business del cioccolato in crescita: un mercato da quasi sei miliardi di euro

Riccardo Illy, presidente di Polo del Gusto: "Oggi il cioccolato è una grande opportunità, come lo è stato negli anni Trenta per mio nonno Francesco che arrivò a Trieste da Timisoara"

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Il settore del cioccolato è in crescita sia nel mercato interno sia nelle esportazioni con l’Italia, in prima fila grazie alle startup che puntano sull’innovazione e sostenibilità. Mario Piccialuti, direttore generale Unione Italiana Food afferma che “il giro d’affari complessivo si attesta sui 5,9 miliardi di euro (+6,8%) ed è destinato a crescere sia in Italia sia nei Paesi che tradizionalmente importano le nostre eccellenze, quali Germania, Francia e Regno Unito”. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo pubblicato sul quotidiano L’Espresso.

Il settore del cioccolato

MILANO – Tutti pazzi per il cioccolato. E non solo i golosi. L’ultimo in ordine di tempo a credere nelle potenzialità e nel business del cibo degli dei è stato il conduttore televisivo Fabio Fazio: assieme al socio Davide Petrini ha rilevato la Lavoratti 1938 di Varazze, la sua città nel Savonese, salvandola dalla crisi post-pandemia che aveva fermato la produzione. Dopo le tavolette di cioccolato firmate dal maestro pasticcere siciliano Corrado Assenza, arriveranno inusitate praline combinate alle stagionature di Parmigiano Reggiano grazie a un accordo con il relativo consorzio.

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Numeri alla mano, sono proprio i cioccolatini sfusi, in sacchetti o in eleganti confezioni, a conquistare il podio delle vendite al dettaglio: “Con oltre 165 mila tonnellate vendute nel 2021 e incrementi che sfiorano il 20 per cento rispetto all’anno precedente, questa categoria merceologica rappresenta l’evoluzione del consumatore che cerca la novità, ma anche un prodotto con percentuali sempre più alte di cacao”, spiega Mario Piccialuti, direttore generale Unione Italiana Food: “Il giro d’affari complessivo si attesta sui 5,9 miliardi di euro (+6,8%) ed è destinato a crescere sia in Italia sia nei Paesi che tradizionalmente importano le nostre eccellenze, quali Germania, Francia e Regno Unito”.

Cibo confortevole per eccellenza, il cioccolato è diventato letteratura economica in questi tempi di crisi: per far fronte all’aumento del costo del cacao, la classica barretta ha perso un dentino.

“Oggi il cioccolato è una grande opportunità, come lo è stato negli anni Trenta per mio nonno Francesco che arrivò a Trieste da Timisoara”, racconta Riccardo Illy, presidente di Polo del Gusto. La sub-holding del gruppo Illy, che conta aziende alternative al caffè, ha in pancia Domori, fondata nel 1997 da Gianluca Franzoni: il marchio ha sviluppato il Progetto Criollo, che protegge la specie di cacao più rara al mondo. “Siamo associati a due piantagioni, una in Venezuela e l’altra in Ecuador. C’è una sola verità sul cioccolato che ogni coltivatore deve capire: la qualità del cacao dipende dalla genetica della pianta“.

La cittadella del cioccolato targata Illy è in fase di ultimazione a None, in Piemonte, sul sito dell’ex stabilimento Streglio, di cui sono stati conservati i macchinari. Ed è previsto un raddoppio a Londra, dove Domori nel 2019 ha acquisito Prestat – storico fornitore della casa reale, celebre per le sue praline ripiene, con flagship store a due passi da Piccadilly Circus – e nel 2022 Rococo Chocolates. L’obiettivo da qui a cinque anni? Superare i 50 milioni di euro di business e rafforzarsi in Francia.

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