domenica 14 Aprile 2024
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I dati ufficiali Ico: si impennano le esportazioni di caffè durante il mese di maggio

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MILANO – Si impennano le esportazioni di caffè: secondo i dati Ico, l’export mondiale è cresciuto a maggio del 19,4% sfiorando gli 11,6 milioni di sacchi. In termini assoluti, un incremento vicino agli 1,9 milioni di sacchi rispetto allo stesso mese dell’anno scorso, che riflette l’ampia disponibilità di prodotto acquistabile a prezzi vantaggiosi sui mercati internazionali.

In crescita generalizzata tutte le tipologie di caffè. Sul fronte degli arabica, i volumi crescono del 26,3% superando i 7,5 milioni di sacchi.

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A fare la parte del leone, i brasiliani naturali (+65.4%), ma si registrano variazioni positive sia per i colombiani dolci (+6,1%) che per gli altri dolci (+4,4%). Torna a crescere anche l’export di robusta (8,3%), che si attesta poco al di sopra dei 4 milioni di sacchi.

L’export del Brasile vola a oltre 3,5 milioni di sacchi: più del doppio (+103,5%) rispetto a un anno fa. In crescita anche la Colombia (7,3%) e i paesi dell’America centrale, a cominciare dall’Honduras (+23,4%), il Guatemala (+4,2%) e il Nicaragua (+20,2%).

L’export del Vietnam raggiunge i 2,3 milioni di sacchi, in flessione del 6,2%. Arretrano anche gli altri due principali produttori asiatici: l’Indonesia (-10%) e il Vietnam (-1%).
In ripresa, in Africa, l’export dell’Uganda (-9,4%), mentre arretra l’Etiopia (-5,5%) e cresce più debolmente la Costa d’Avorio (+1,7%).

esportazioni caffè

Le esportazioni di caffè nei primi 8 mesi volano a 86,566 milioni, con un incremento del 7,5%. Oltre 55,9 milioni (+10,2%) sono di arabica. E di questi, 28,219 (+21,9%) di brasiliani naturali, 17,567 (-3%) di altri dolci e 10,127 (+6,8%) di colombiani dolci. I robusta superano i 30,6 milioni (+3%).

Gli imbarchi dal Brasile lievitano di 6,839 milioni di sacchi (+32,7%), a 27,781 milioni. Positivo anche l’andamento della Colombia, con poco più di 9 milioni di sacchi esportati (+5,2%). In flessione, quasi tutti gli altri grandi produttori.

Segnano il passo l’Honduras (-4,7%), l’India (-8,7%), l’Indonesia (-17%), il Perù (-2,6%) e il Nicaragua (-1,1%). Variazioni con il segno più, invece, per Guatemala (5,6%) e Messico (10,5%).

In Africa registrano una flessione tanto l’Uganda (-6,9%) quanto l’Etiopia (-8.2%), mentre rimane positivo l’andamento della Costa d’Avorio (58,1%)

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