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RAPPORTO ICO FEBBRAIO 2013 – Indicatore composto vicino ai minimi (-2,9%) nonostante i prezzi dei robusta sono in ripresa

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Dalla Corte
Demus Lab - Analisi, R&S, consulenza e formazione sul caffè

MILANO – Ico, febbraio 2013. Export 2012 a livelli record, ma il valore complessivo è in calo sull’anno precedente. La stima di massima sul raccolto mondiale 2012/13 rimane di 145 milioni di sacchi. Al via oggi a Londra la 110a sessione del Consiglio internazionale del caffè. Per leggere subito l’originale con tutte le tabelle.

MILANO – Svolta al ribasso a febbraio, con l’indicatore composto vicino ai minimi di dicembre. La media mensile ha subito una flessione del 2,9% sul mese precedente scendendo a 131,51 centesimi per libbra.

Ico febbraio 013, i dati nel dettaglio

Tale valore risulta inferiore del 27,9% a quello di febbraio 2012 e del 15,9% alla media annua 2012. Il calo dei prezzi non è stato in realtà generalizzato. Poiché ai consistenti arretramenti degli indicatori degli arabica (-4,4%, -5% e -5,9% per colombiani dolci, altri dolci e brasiliani naturali) ha fatto riscontro una ripresa consistente dei robusta. Che si sono rivalutati del 4,4% superando la soglia del dollaro libbra e risalendo a 104,03 centesimi, il livello massimo da ottobre.

Analogamente, all’arretramento del 6,1% subito dall’indicatore di New York ha corrisposto una rivalutazione del 6,3% di quello di Londra

Conseguenza di tale evoluzione dei prezzi, il consistente ridursi del differenziale tra arabica e robusta, ai minimi da quasi 4 anni a questa parte. Sui prezzi degli arabica continua a incidere il raccolto record del Brasile nell’annata trascorsa. Oltre che la prospettiva di un nuovo raccolto 2013/14 molto abbondante.

Va inoltre tenuto conto del consistente rallentamento (-15,5%) subito dall’export brasiliano nell’anno solare 2012. Sono stati esportati appena 28,3 milioni di sacchi, contro i 33,5 del 2011 e i 33 del 2010. Oltre che i minori imbarchi potrebbero aver favorito un reintegro, almeno parziale, delle scorte.

Si aggiunga infine la crisi economica e la domanda anemica dei paesi consumatori tradizionali, in crescita soltanto dell’1% circa all’anno.

L’export mondiale di caffè ha raggiunto nell’anno solare 2012 il livello record di 113,1 milioni di sacchi

Contro i 104,6 milioni di sacchi del 2011. A un incremento a volume dell’8,2% fa riscontro tuttavia un calo a valore del 9,6%, per un totale di 22,5 miliardi di dollari, contro i quasi 25 dell’anno precedente.

In flessione il valore dell’export di tutte le tipologie, fatta eccezione per i robusta, il cui incremento a valore (+19,9%) è però proporzionalmente inferiore a quello registrato a volume (+24,1%).

La produzione 2012/13 continua a essere stimata nel dato senza precedenti di 145 milioni di sacchi. Per una prima stima dettagliata, completa dei dati disaggregati per paese, bisognerà attendere il mese prossimo.

Si aprono oggi Londra i lavori della 110a sessione del Consiglio internazionale del caffè e degli altri organi Ico, che proseguiranno sino a venerdì.

In programma, oltre agli appuntamenti istituzionali, un seminario dedicato alle tendenze di consumo nei mercati emergenti.

 

Per leggere subito l’originale con tutte le tabelle

 http://www.comunicaffe.com/files/coffee_market_report_february_2013.pdf

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