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Host2015 fulcro del sistema delle eccellenze italiane

In occasione del lancio ufficiale di Host2015, presentati i risultati di una ricerca TradeLab sulle tendenze nel fuori casa, un mercato che vale un terzo del totale dei consumi alimentari, 72 miliardi di Euro. La presentazione è stata occasione di dibattito sul futuro del sistema fieristico come fattore chiave del settore industriale. Confermato per Host2015 il traguardo degli oltre 1.900 espositori da tutto il mondo

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MILANO – Un appuntamento stellato per una fiera stellata: è stata la sede di Identità Golose Future a EXPO, punta di diamante della ristorazione all’Esposizione Universale, ad accogliere martedì 14 luglio la presentazione ufficiale di Host2015, che si terrà in fieramilano a Rho da venerdì 23 a martedì 27 ottobre prossimi.

Un momento di incontro che – anche grazie a un panel di autorevoli relatori e alla presentazione di una ricerca sui trend dell’ospitalità a cura di TradeLab – si è subito evoluto in un’occasione di confronto e dibattito sullo stato dell’arte e le prospettive del mondo dell’ospitalità professionale, com’era naturale per la manifestazione leader mondiale per le filiere Ho.Re.Ca., foodservice, retail, GDO e hôtellerie, riconosciuto trendsetter globale e osservatorio privilegiato sul settore.

Sono intervenuti alla discussione il Presidente di Agenzia ICE / ITA Riccardo M. Monti; il Presidente di ANIMA – Federazione della Meccanica Varia di Confindustria, Alberto Caprari insieme con Marco Novicelli, Vice-Presidente ANIMA e Presidente ANIMA-Assofoodtec e Andrea Barazzoni di FIAC; l’Amministratore Delegato di Fiera Milano Spa Corrado Peraboni; l’ideatore di Identità Golose Paolo Marchi; Angela Borghi, Senior Consultant di TradeLab.

A proposito di fiere e internazionalità, Corrado Peraboni, Amministratore Delegato di Fiera Milano, ha commentato che “Come primo operatore nel sistema fieristico italiano, abbiamo la responsabilità di proporre aggregazioni che ci permettano di presentarci compatti su mercati esteri. Per essere davvero internazionali le fiere italiane non possono rassegnarsi a essere seconde dietro quelle tedesche ma, nei settori dove il nostro paese riveste una leadership industriale, questa deve riflettersi anche a livello fieristico. Con Host, abbiamo fatto molto per accrescere la rappresentatività internazionale, come attesta il superamento della soglia psicologica dei 1.900 espositori da tutto il mondo oltre al coinvolgimento di buyer e top blogger”.

Commentando il nuovo Piano Made in Italy, che destina una prima tranche di 200 milioni di euro al sostegno all’export, dei quali 50 alle fiere italiane con lo standing più internazionale, Monti ha dichiarato che: “…una grande filiera industriale come quella italiana non può sempre giocare ‘fuori casa’. Vogliamo supportare le fiere italiane già internazionali ad aumentare la capacità di attrazione, una misura importante che si aggiunge a quella per l’introduzione di Temporary Export Manager nelle PMI con potenziale di esportazione e ai programmi regionali. Abbiamo visto che il Made in Italy si vende meglio nel contesto italiano, senza contare le ricadute per il territorio”.

“Il food equipment vale oltre 5 dei 43 miliardi che produce complessivamente la meccanica varia – ha aggiunto Caprari –. Le tecnologie, spesso di invenzione italiana, stanno dietro a un panino al prosciutto, con i forni e gli attrezzi, così come dietro i prodotti freschi che possiamo gustare grazie agli abbattitori. Oggi il mercato interno europeo è saturato e le nostre aziende guardano al mondo. L’export è lo sbocco naturale e HostMilano è il trampolino di lancio naturale per questo salto di qualità”,

Novicelli ha aggiunto che “all’insegna del motto ‘great technology for great food’ le tecnologie rappresentate da Assofoodtec possono fare molto per incrementare questa leadership italiana del food nel mondo” e anche Barazzoni ha sottolineato che “il comparto del pentolame vede nell’export un’importante opportunità di crescita”.

Paolo Marchi di Identità Golose ha parlato di Identità Future in Host e ha concluso ricordando che “è dall’innovazione che viene la qualità. Molti cibi per cui l’Italia è famosa nel mondo nascono dall’innesto di un’idea innovativa su sapori tradizionali. Per Host2015 la nostra idea è di portare per ogni specializzazione un oggetto tecnologico, spiegarlo e metterlo in pratica con un cuoco che elabora una ricetta”.

A conclusione sono stati illustrati alcuni dati e trend dall’interessante ricerca I format del fuori casa oggi e domani – Gli “ingredienti” per la ristorazione del futuro, promossa da HostMilano e condotta da TradeLab.

Il mercato dei consumi fuori casa, rileva la survey, ha “tenuto” durante la crisi e nel tempo è aumentata la quota sul totale dei consumi alimentari, che oggi è pari a 72 miliardi di euro su 223 totali, il 32%.

L’Italia è i terzo mercato europeo ma evidenzia ancora margini di crescita rispetto a Paesi come UK, dove il fuori casa conta per il 42,7%, o Spagna dove vale addirittura la metà del mercato (49,6%).

“La rete dei punti di consumo è molto polverizzata in Italia – ha commentato Borghi –. Stiamo parlando di circa 300 mila locali dove i ristoranti indipendenti fanno la parte del leone con circa 289 mila punti di consumo. Il consumatore sceglie la tipologia di locale secondo il bisogno, generando un incrocio tra offerta e occasioni di consumo che crea 110 pratiche. Anche se le prime 10, in particolare pranzi e cene, sviluppano il 50% del mercato, le altre 100 presentano spunti molto interessanti in termini di qualità, naturalità e km zero, attenzione del personale e comunicazione”.

I “Must”, secondo la ricerca, sono la qualità accessibile, il mangiar sano, la sostenibilità, e la capacità di trasmettere un’esperienza.

“Oggi il cliente deve essere sempre più coccolato e l’esperienza deve essere costruita e mantenuta nel tempo, anche con strumenti di fidelizzazione. Più che i singoli format, è questo il trend del futuro”, ha concluso Borghi.

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