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Il caffè nell’Horeca tocca gli 861 milioni ma cresce il volume e cala la qualità generale

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MILANO – Riportiamo l’analisi Competitive Data: Caffè nel canale Horeca in Italia nel 2018. Di Giandomenico De Franco, Amministratore Unico Competitive Data Srl. Completata da una indiscrezione sull’aumento del volume.

Horeca: com’è andato il caffè nel 2018

All’interno di questo canale ha fatto registrare una crescita dello 0,7% a valore; raggiungendo gli 861,0 milioni di euro. Tra i trend più importanti notiamo una crescita sensibile del ruolo del caffè monoporzionato ai fini dei risultati aziendali. (Indiscrezioni attendibili indicano però un aumento a volume dell’1,9 per cento, quindi con un calo del prezzo medio e della qualità generale; n.d.r.)

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Le aziende analizzate detengono una quota aggregata del 78,1% a valore, del 68,9% a volume, e sviluppano un fatturato di 3.574 milioni di euro nel 2018. E, a proposito di quote di mercato, emergono dei cambiamenti molto importanti.

Nel triennio 2016-2018 le prime otto torrefazioni hanno guadagnato quasi 2 punti percentuali di quota di mercato a valore. Ed 1,3 a volume, che diventa 1,5 se consideriamo le prime sette.

A prima vista potrebbe sembrare una dinamica settoriale normale

Così come avviene in tanti altri settori, ed invece non è così. Fino a qualche anno fa, in presenza di una crescita del mercato, si registravano (chi più chi meno) variazioni positive per tutti i principali operatori. Oggi questo non succede più, e molti faticano ad agganciare una seppur lieve ripresa del mercato.

Horeca: quindi come si spiega?

Siamo entrati in una fase di ipercompetizione, con un contesto ambientale più sofisticato e complesso rispetto al passato. Una trasformazione avvenuta in tempi tutto sommato molto rapidi. E che tende a polarizzare le quote di mercato in due gruppi. Quello di vertice, con le torrefazioni che stanno creando un gruppetto di testa (per utilizzare un termine ciclistico).

Ed il resto del gruppo che si sta compattando. Ma perde contatto con il gruppo di testa; mentre la pendenza della salita (il contesto ambientale) diventa più ripida.

L’osservazione e l’analisi delle dinamiche settoriali, i cambiamenti dei modelli di business, il riassetto delle operations; ed il loro riflesso sui risultati ottenuti, ci ha portati a riassumere il modello evolutivo dell’ultimo triennio con tre fasi: reset, restart, reboost.

Le fasi di reset e restart hanno visto le principali torrefazioni riorganizzarsi

Verso una scelta più oculata della clientela, ampliamento della gamma prodotti; riorganizzazione della forza vendita, maggiore sensibilità verso la comunicazione e la differenziazione. Dopo questa intensa fase, sfociata in alcuni casi con un vero e proprio rebranding, è iniziata quella che abbiamo definito la fase di reboost.

Cioè un nuovo impulso alle vendite, ma soprattutto una maggiore velocità e versatilità nello sfruttare le nuove opportunità di mercato. Da quest’anno abbiamo anche potenziato l’analisi degli scenari mondiali. Ormai indispensabile per interpretare in modo corretto sia le dinamiche settoriali del mercato interno, sia per fornire una guida alle opportunità rilevanti che stanno emergendo sui mercati più importanti per i consumi di caffè, attuali ed in chiave prospettica.

Alcuni fra i tanti: la forte crescita del caffè cold brew in Usa

La “premiumizzazione” in Gran Bretagna, il grande attacco alla leadership di Starbucks in Cina, che è anche il Paese dove si sta giocando la partita più interessante. L’elenco dei contenuti del report è visionabile al link.

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