domenica 24 Marzo 2024
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Goppion Caffè lancia la miscela Hermanos: metà Arabica e metà Robusta

“Abbiamo ideato Hermanos – spiega Paola Goppion, responsabile marketing e comunicazione della storica torrefazione trevigiana - per rendere finalmente giustizia al caffè Robusta, spesso percepito come meno buono rispetto all’Arabica. Se quest’ultima infatti è indubbiamente la migliore varietà, la Robusta delle volte riesce a sorprenderci, come in questo caso."

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Dalla Corte
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MILANO – Una nuova miscela è nata in casa Goppion: si tratta di Hermanos. Composta per metà da Arabica brasiliana Cerrado e per l’altra metà da Robusta indiana proveniente della regione del Karnataka. Il nome Hermanos scelto per il nuovo blend vuole sottolineare l’unione tra i due Paesi da cui provengono i chicchi, nel segno della fratellanza nel nome del caffè. Come mostra l’illustrazione ideata da Mimicodesign per il lancio della nuova miscela. Non solo: è anche un omaggio alla Hermanos Goppion. La torrefazione fondata nel secondo dopoguerra in Venezuela, nella capitale Caracas, dai fratelli Ottorino e Olivo Goppion.

Hermanos: l’Arabica e Robusta protagoniste

“Abbiamo ideato Hermanos – spiega Paola Goppion, responsabile marketing e comunicazione della storica torrefazione trevigiana – per rendere finalmente giustizia al caffè Robusta, spesso percepito come meno buono rispetto all’Arabica. Se quest’ultima infatti è indubbiamente la migliore varietà, la Robusta delle volte riesce a sorprenderci, come in questo caso.

I nostri tostatori hanno scelto un’eccellente Robusta di provenienza indiana che dà origine a una miscela corposa e persistente. L’Arabica contribuisce con il suo aroma delicato e vellutato, mentre il Robusta rende la tazza forte e aromatica. Con una leggera speziatura di fondo.

Da sempre in Goppion uniamo aromi e gusti ricercando le qualità più emozionanti.
Per questo selezioniamo alcuni dei più raffinati caffè Robusta, che acquistiamo in
un’isola dell’Indonesia e in alcune zone dell’India. Con Hermanos abbiamo inoltre
voluto celebrare la storia della nostra azienda e di chi l’ha fondata, nel lontano
1948”.

Goppion Caffè

Oggi l’azienda occupa 35 dipendenti. Il fatturato 2019 è di 12 milioni di euro, la
quantità di caffè lavorato circa 1 milione e 200mila kg. L’80% delle vendite è sviluppato dal mercato Italia e di questo il 60% è rappresentato dal canale Horeca, il rimanente 40% nella Gdo. Le esportazioni rappresentano il restante 20% del fatturato totale aziendale, in rapida ascesa.

Esportano nei seguenti paesi: Iran, Dubai, Taiwan, Singapore; Polonia, Germania, Austria, Repubblica Ceca; Ungheria, Romania, Slovacchia, Russia, Bulgaria; Bielorussia, Lituania, Lettonia, Paesi Bassi; Ucraina, Belgio, Lussemburgo, Francia, Slovenia; Croazia, Bosnia, Grecia, Turchia, Egitto, Georgia.

Dal 2016 Goppion è certificata Fssc 22000, uno schema di certificazione rivolto ad organizzazioni produttrici di alimenti con l’obiettivo di armonizzare i requisiti di certificazione ed i metodi e i sistemi di sicurezza alimentare nella filiera, a garanzia del consumatore finale.

Dal 1997 fa parte di Csc®, Caffè speciali certificati, un Consorzio nato dall’impegno di dieci torrefattori italiani ricercatori della qualità all’origine, del caffè di piantagione con le quali ha un rapporto diretto.

Dal 1997 produce caffè biologico a proprio marchio un caffè speciale (Nativo) certificato da Fairtrade e da Ccpb. Goppion è tra i fondatori del Consorzio di tutela del caffè espresso italiano tradizionale, candidato al riconoscimento da parte di Unesco come bene immateriale dell’Umanità.

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