giovedì 11 Aprile 2024
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GRUPPO CIMBALI 1912-2012: una storia tutta made in Italy

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Ecco l’intervista al presidente Maurizio, terza generazione Cimbali: “Abbiamo battuto la crisi con coraggio e investimenti costanti”.

Come sta il settore delle macchine professionali per l’espresso?
Maurizio Cimbali: “Come tutta l’economia occidentale sta soffrendo la crisi, e
il mercato europeo è quello che soffre di più.
Come già ha fatto il gruppo Cimbali ci si deve aprire agli altri mercati lavorando sempre nel rispetto del cliente puntando sulla ricerca, l’innovazione e l’alta qualità dei prodotti curando i dettagli”.
 
Nel frattempo Grimac e Brasilia sono fallite, la Cma è stata appena venduta, molti altri costruttori hanno i conti in rosso.
“Sono problemi circoscritti e derivano oltre dalla crisi anche dalla gestione di ciascuna delle aziende che ha citato. Soprattutto nei momenti difficili non si deve perdere la rotta, servono coraggio e investimenti costanti nella ricerca.
Solo così si possono affrontare le sfide del mercato globale e vincerle”.
 
La Cma, dopo aver stretto un accordo di collaborazione con la WMF
sta trattando la cessione
“Cma è un’azienda nata è sviluppata attorno alla figura del fondatore Nello Dal Tio.
Come tutte le aziende a gestione familiare era arrivata a un momento del delicato passaggio generazionale”.
 
Gruppo Cimbali ha nominato per prima un amministratore delegato: nel settore su contano sulle dita di una sola mano le aziende che vi hanno seguito.
La nostra gestione familiare si è conclusa negli anni ’80 quando abbiamo deciso
di fare un passo indietro nominando un amministratore delegato. Questo non vuol dire che non ci occupiamo dall’azienda. Siamo qui e lavoriamo tutti i giorni, definendo le strategie del gruppo con il management. Ma la responsabilità gestionale è stata affidata ad un amministratore delegato e al suo team”.
 
I suoi figli hanno un ruolo in azienda?
“Fabrizia e Federico lavorano ormai da diversi anni in azienda e rappresentano la quarta generazione. Così come la terza anche loro condividono la scelta fatta di una gestione manageriale”.
 
Come ha affrontato la Cimbali la crisi?
“La fase più difficile è stata durante al biennio 2008-2009. Ma anche in quei momenti non abbiamo perso lo slancio e neppure per un momento abbiamo pensato di ripiegarci su noi stessi, anzi abbiamo dato ancora più risorse al settore ricerca e sviluppo, investendo circa il 9% del fatturato.
Basti pensare che proprio in quel periodo è uscita la Faema Emblema, una macchina che ha richiesto pesanti investimenti sia in fase di progettazione che di ingegnerizzazione”.
 
Il risultato?
“Lo legge in questi dati di bilancio. Vede? Nel 2011 abbiamo chiuso con un fatturato di oltre 132 milioni di euro”.
 
Nessun altra azienda rivela l’utile. Gruppo Cimbali?
“Uno dei principi del gruppo e della famiglia e la trasparenza. Nel 2011 abbiamo avuto un risultato di un utile netto dopo le tasse di 6 per cento”.
 
Ci sono delle figure professionali nel settore delle macchine per caffè che sono legati sentimentalmente alla Cimbali.
Uno di loro è il fondatore di Dalla Corte che più di una occasione ha sottolineato la sua riconoscenza alla vostra famiglia e anche all’azienda.
“Il signor Bruno Dalla Corte è cresciuto professionalmente prima nella Faema e poi alla Cimbali. Io lo conosco bene e so che ha un grande affetto e riconoscenza per le prime due generazioni della mia famiglia con cui ha lavorato”.
 
Maurizio Cimbali è il presidente del Gruppo Cimbali: è nato a Milano il 15 gennaio 1945, lavora in azienda da 44 anni.

 

Foto in copertina: In ordine dall’alto a sinistra: Gabriele, Federico, Fabrizia e il presidente Maurizio Cimbali
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