venerdì 12 Aprile 2024
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Godina con il titolare del Caffè Conti di Roma che racconta: “Nuovo modello con i farmer”

Il gestore: "Questo è il percorso che mi ha portato oggi ad essere considerato come il punto di riferimento del “caffè buono” della zona. E a continuare a ricevere apprezzamenti sulla qualità dei prodotti che offro."

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ROMA – Un’altra bella storia di caffè e dignità: è quella raccontata da Fabio Conti, titolare del Caffè Conti: una vita fatta di passione per la bevanda e per il lavoro di servizio ai clienti. Ma anche di curiosità e volontà di andare alle origini del prodotto, fino ad arrivare alla piantagione.

A raccoglierla è Andrej Godina, presidente di Umami Area Honduras.

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Fabio infatti è uno dei 33 soci di Umami Area Honduras, azienda in Honduras, che produce caffè specialty socialmente responsabile che garantisce per i dipendenti e la comunità locale di Las Capucas criteri di lavoro che assicurano uno sviluppo sostenibile dell’azienda.

L’attività del bar è stata acquistata nel 2008 da una precedente proprietario. E ha dato l’opportunità a Fabio di entrare nel mondo della somministrazione del caffè.

Ma ecco, di seguito, il racconto di Fabio Conti:

“All’inizio dell’attività ho seguito le orme lasciate dal precedente proprietario nella gestione del bar e per me all’epoca il prodotto caffè era uno dei tanti che offrivo ai miei clienti. In quel periodo la scelta del caffè la facevo in base a ciò che il torrefattore mi dava in termini di finanziamento con l’attrezzatura in comodato. E non in base a criteri qualitativi o di sostenibilità.

All’inizio non avevo alcuna esperienza e conoscenza di gestione di un’attività di somministrazione, venivo da un altro background professionale. Così mi sono affidato all’esperienza dei miei collaboratori che, come spesso accade, non avevano in realtà una specifica competenza sul caffè. Dopo i primi anni di novità con il cambio di gestione il lavoro iniziò a diminuire: in fondo il mio era uno dei tanti bar della mia zona.

Per fortuna in quel periodo decisi di partecipare a un corso di due giorni sul caffè organizzato dalla torrefazione che mi serviva. E in quell’occasione mi si accese una lampadina!

Si aprì così un nuovo mondo con un vivo desiderio di conoscere sempre di più

Dopo un anno che dedicai a un approfondimento della materia caffè su internet decisi di frequentare un corso sul caffè che faceva riferimento alla formazione della Specialty coffee Association. Partecipai a Firenze al mio primo Umami Barista Campus dove ebbi l’occasione di aderire a un evento che non era solo di formazione ma anche di condivisione e di relazioni di amicizia. Uno degli spunti che mi portai via da quei giorni era quello della produzione del caffè fresco per il punto vendita con una piccola tostatrice.

Con questo spunto trovai l’idea che mi avrebbe dato modo di differenziarmi dagli altri. Di crearmi un’identità che mi avrebbe permesso di essere tracciabile e sostenibile. Gli studi e la frequentazione dei corsi continuarono e l’apice lo ebbi quando partecipai all’Umami Coffee Campus in piantagione in Honduras.

Fu un’esperienza indimenticabile, potei vedere con i miei occhi la nascita del caffè, conoscere il farmer e toccare con mano tutte la fasi di produzione.

Il viaggio in piantagione fu l’occasione per constatare quanto il mercato del caffè è ingiusto con il coltivatore, di quanto il prezzo che gli viene pagato è basso. E non gli permette uno stile di vita dignitoso.

Conoscere il piccolo coltivatore Francisco Villeda Panchito per me è stato un evento importante per comprendere meglio l’enorme sforzo che i farmer fanno in piantagione. Fu così che accolsi immediatamente la possibilità di costituire quale socio fondatore l’azienda Umami Area Honduras con la quale comprammo la piantagione finca Rio Colorado.

La decisione di investire nella piantagione fu quella di essere parte attiva in un progetto che parla di sostenibilità. E che vuole essere un esempio concreto di come anche dai paesi consumatori è possibile esercitare la responsabilità sociale che molto spesso è dichiarata solamente sugli slogan pubblicitari di tante grandi e piccole aziende.

Da quel momento il mio modello di business prende una direzione molto precisa

Decido di acquistare anche una piccola tostatrice per produrre il caffè per il mio bar. E chiudere il cerchio: dalla piantagione, nel vero senso della parola essendone proprietario, fino alla preparazione della bevanda in tazza.

I primi periodi con la tostatrice mi dedicai a capofitto a passare ore e ore a tostare per perfezionarmi; fino ad arrivare ad ottenere un prodotto che mi soddisfaceva da un punto di vista sensoriale.

Questo percorso è stato sempre accompagnato dalla frequentazione di tanti corsi di formazione, sia sulla tostatura che sull’attività di barista. Non solo per l’espresso, ma anche per la preparazione dei caffè con i metodi filtro e pour over.

Tutto ciò mi ha permesso di creare una precisa identità alla mia attività imprenditoriale

I miei clienti risposero a questo cambiamento in modo migliore rispetto a quanto mi sarei mai aspettato, si sono dimostrati interessati, hanno apprezzato tutte le mie nuove proposte di prodotto. E dal 2016, da quando tosto i miei caffè, ancora oggi continuo ad studiare e a sperimentare cose nuove.

Questo è il percorso che mi ha portato oggi ad essere considerato come il punto di riferimento del “caffè buono della zona. E a continuare a ricevere apprezzamenti sulla qualità dei prodotti che offro. Gli apprezzamenti ricevuti mi permettono di continuare il lavoro che faccio, assieme a mia moglie, con sempre nuovo slancio ed entusiasmo. E che mi fanno capire che la strada che ho scelto è quella giusta!” conclude Conti.

La garanzia di un prodotto equo e sostenibile

Il caffè finca Rio Colorado di Umami Area Honduras servito da Fabio nel suo locale assicura che il prodotto ha sostenuto da un punto di vista economico/finanziario, ambientale e sociale la comunità locale dove è stato prodotto.

L’azienda in Honduras paga il salario ai dipendenti con regolare contratto, garantisce la salvaguardia dell’ambiente e svolge un’attività di responsabilità sociale per la comunità locale di Las Capucas in collaborazione con la cooperativa Cocafcal .

Quest’anno tutte le tazzine di caffè servite di finca Rio Colorado si portano con sé anche un progetto di riforestazione. Un ettaro di terra è stato infatti destinato alla riforestazione con 450 alberi ad alto fusto che l’azienda ha deciso di piantare per la protezione di una fonte d’acqua naturale presente nella piantagione. Un piccolo esempio di come Fabio Conti e tanti altri baristi e torrefattori clienti di Umami Area Honduras si adoperano per servire un prodotto sostenibile, tracciabile, di qualità. E socialmente responsabile.

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