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Gli italiani stanno ritornando al bar

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MILANO – Cresce la fiducia finalmente in questa prima metà del 2015, e quindi anche la voglia di uscire, socializzare, concedersi, anche, quella colazione tipicamente tricolore, cappuccino o caffè e brioche, che faceva parte del DNA italiano ma era per molti diventata un lusso. Le più recenti ricerche sul sentiment dei consumatori lo confermano.

L’indice di fiducia Nielsen, per esempio, ha guadagnato ben 11 punti nel primo trimestre di quest’anno, risalendo a quota 57.

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È vero, siamo ancora assai lontani dall’ottimismo di Germania (100) e Regno Unito (97), ma ci stiamo avvicinando ad alcuni dei nostri partner-concorrenti più diretti come Spagna (61) e Francia (59).

Anche se 93 italiani su 100 continuano a pensare che il Paese sia ancora in crisi (ma erano 95 un anno fa), sale la percentuale di chi ritiene che ne usciremo entro 12 mesi (16% oggi contro 12% l’anno scorso).

In avanti anche la propensione dei consumatori ad acquisti beverage e fuori casa, che Formind/Mindforhoreca per il periodo dal 15 maggio al 31 luglio, prevede balzeranno da 0,98 a maggio a 1,52 in giugno, per poi stabilizzarsi a 1,51 in luglio.

Un’analoga impennata si registra nell’indice che misura la propensione d’acquisto degli operatori rispetto al sistema industriale, che sale da 2,06 per maggio a 3,29 in giugno, mantenendosi a 3,15 in luglio.

Ma ciò che fa propendere per un ritorno alla colazione al bar è in particolare la rilevazione Nielsen (marzo 2015) che vede un leggero calo nelle vendite di caffè e biscotti registrato nella GDO.

La crisi però come è ormai certo non è passata senza incidere, e profondamente, su atteggiamenti e desideri dei consumatori, che sono più consapevoli ed esigenti che mai.

Per intercettarli nella loro corsa giornaliera dunque sarà necessario dare motivazioni valide per bere il caffè al bancone – o a un tavolino, con il servizio – piuttosto che, a costi inferiori, a casa propria magari usando quelle pratiche macchine da espresso.

Il giusto mix che il nuovo consumatore richiede comprende materie prime di qualità, tecniche di preparazione eccellenti, ma anche ambienti di tendenza e accoglienti e servizi accessori.

Un’ibridazione di competenze che è proprio l’asso nella manica di Host 2015 e, in particolare, di SIC: non a caso quest’anno lo storico Salone Internazionale del Caffè incrementa gli spazi e si presenta più cosmopolita che mai.

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