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Ginseng: che cosa c’è dentro una delle bevande più ordinate al bar

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MILANO – Dagli inizi del 2000 in Italia si sta lentamente diffondendo una nuova moda: la bevanda al ginseng. Ben lontana dal superare la cara tazzina di caffè, in molti bar e ristoranti si sono diffuse macchine adatte a preparare questa nuova bevanda. Ma cos’è il ginseng e quali sono le sue proprietà?

Ginseng, la radice della pianta Panax

Termine latino che deriva dal greco e che significa “rimedio a tutti i mali” (la famigerata panacea), la parola ginseng viene dalla lontana Cina e significa “radice dell’uomo”, anche per la forma antropomorfa della radice stessa. Usato da millenni nella medicina cinese, il ginseng veniva usato principalmente per combattere l’invecchiamento, i disturbi gastrointestinali e come rivitalizzante e afrodisiaco. La pianta si sviluppa principalmente nell’Asia orientale (Cina, Corea e Vietnam) e quella più comune è la varietà vietnamita. Altre varietà crescono in Siberia e nel Nord America.

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Le sue proprietà benefiche sono dovute a vari componenti che risultano dagli estratti delle radici

Tra questi, i più importanti sono i ginsenosidi o saponine, i principi attivi dai quali derivano le proprietà benefiche della radice. Buono è anche il contenuto in vitamine, di olio essenziale e di polisaccaridi. Vari studi e ricerche hanno permesso di considerare il ginseng come rimedio per curare l’insonnia, il diabete di tipo II, l’ipotensione, la gastrite, lo stress e l’affaticamento. Tradizionalmente il ginseng è considerato come droga adattogena o tonica, in quanto tende a migliorare le capacità mentali e fisiche e potenzia le difese immunitarie.

Il ginseng, infatti, tende ad influenzare l’asse ipofisi-ipotalamo

Aumentando il rilascio dell’ormone ACTH che induce la liberazione di cortisolo, l’ormone che migliora la risposta dell’organismo agli stress psicofisici e che stimola le funzionalità del sistema nervoso centrale. Alcuni esperimenti, hanno dimostrato come l’assunzione di ginseng abbia migliorato le capacità aritmetiche e logiche, alleviando la stanchezza. L’assunzione di ginseng è consigliata fino a 2 gr al giorno: un uso eccessivo può comportare tachicardia, irritabilità, ipertensione, insonnia, disturbi gastrointestinali e cefalea, soprattutto se il ginseng viene associato ad altre sostanze neurostimolanti. In commercio il caffè al ginseng si trova principalmente solubile, da sciogliere in acqua calda.

Al bar, particolari macchine, non molto dissimili da quelle per l’espresso, permettono di avere una bevanda molto gustosa:

Zuccherata e con un retrogusto di caramello o nocciola. Se siamo a dieta, meglio prepararlo a casa, piuttosto che berlo al bar. I preparati per la bevanda al ginseng venduti dalla grande distribuzione sono infatti a basso contenuto di zucchero e soprattutto non vengono preparati con la panna, usata invece nelle preparazioni al bar. Servito in tazza piccola o grande, il caffè al ginseng si è diffuso soprattutto grazie all’attenzione dei consumatori verso cibi e bevande salutari e per la curiosità verso nuovi tipi di cucina, soprattutto quella orientale. Per chi non ama particolarmente il caffè, in commercio si trova anche il tè al ginseng: un infuso a base di tè nero e pezzi di radice di ginseng, ottimo da sorseggiare nelle giornate fredde.

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