giovedì 28 Marzo 2024
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FISCO – Evade 95 centesimi, bar chiuso per tre giorni

Carpi, il titolare di 'Romeo': "Ho sempre rispettato le regole ma mi trattano come Al Capone". Verranno addirittura messi i sigilli alla porta Verranno addirittura messi i sigilli alla porta

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di Silvia Saracino*
CARPI (Modena) – Un’evasione fiscale pari al valore di un caffè, 95 centesimi.

Di questo ‘reato’ è colpevole, secondo l’Agenzia delle entrate, il Romeo cafè restaurant, notissimo locale in via Marx a cui il Fisco ha imposto la chiusura per tre giorni, dal 25 al 27 febbraio prossimi oltre alla multa salatissima di 2400 euro.

«Lavoro a Carpi da 23 anni e l’ho sempre fatto nel rispetto delle regole – commenta amaro il titolare Paolo Brofferio – ora per 95 centesimi mi trattano come se fossi Al Capone: mettere i sigilli alla porta per tre giorni, precludendo l’ingresso anche allo staff, mi sembra eccessivo».

Il provvedimento dell’Agenzia delle entrate è scattato in seguito alle segnalazioni effettuate dalla Guardia di finanza di Carpi per mancata emissione di quattro scontrini fiscali dal 2007 al 2012.

La legge parla chiaro: il decreto prevede la sospensione della licenza e dell’autorizzazione all’esercizio dell’attività da un minimo di 3 giorni a un massimo di 6 mesi nel caso in cui vengano commesse nel giro di cinque anni quattro violazioni dell’obbligo di emissione dello scontrino fiscale.

Nel caso del Romeo Cafè restaurant, i quattro scontrini valgono in tutto 20 euro e 50 centesimi e il valore totale dell’evasione è pari a 0,95 centesimi. «In due casi si tratta di clienti che sono usciti dimenticandosi lo scontrino sul bancone, in un altro caso il cliente era uscito a fumare mentre consumava e non aveva ancora pagato – spiega Brofferio – abbiamo fatto ricorso ma purtroppo abbiamo perso».

Per ognuno degli scontrini la guardia di finanza ha elevato un verbale che comporta la segnalazione all’Agenzia delle entrate la quale ha applicato la sanzione di circa 600 euro a scontrino. Quando si arriva a quattro scontrini in cinque anni scatta il provvedimento di sospensione.

«Capisco la lotta all’evasione fiscale e sono d’accordo – commenta Brofferio – ma chiudere un locale per tre giorni con i sigilli alla porta è una pena troppo alta rispetto a quello che è successo. Se avessi voluto evadere le tasse avrei fatto ben altro, non un’evasione di pochi centesimi su qualche colazione». Senza contare che «si punisce me e tutti i ragazzi che lavorano con me».

E visto che lo Stato e la Finanza l’hanno punito per essersi ‘intascato’ l’equivalente di un caffè, Brofferio ha deciso che nei tre giorni di chiusura offrirà un caffè a tutti i clienti nel suggestivo ristorante Narciso, che ha aperto da alcuni mesi di fianco al club Giardino.

Un modo per lanciare un messaggio contro un sistema percepito come ingiusto dai piccoli imprenditori, a fronte di grandi evasori che portano fondi neri in Svizzera.

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