giovedì 28 Marzo 2024
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Fabio Tiralongo, di Taste: “La comunicazione rappresenta un 80% della tazzina”

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Dalla Corte
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MILANO – Collega sul lavoro e compagno di vita. Fabio Tiralongo è gestore del Taste Coffee & More di Treviso, al fianco della migliore barista d’Italia 2018, Elisa Urdich. Servire la tazzina da dietro al bancone, vicino a una professionista di tale livello, dev’essere un’esperienza controversa. Abbiamo esplorato il mondo di Tiralongo, intervistando il diretto interessato.

Fabio Tiralongo, dietro a una grande donna c’è un grande uomo

Quanto è stato importante il suo supporto per arrivare ad aggiudicarsi il primo posto per Elisa, come migliore barista d’Italia?

“Credo che il mio supporto ad Elisa sia una buona parte del suo successo. Cerco sempre di spronarla a dare di più e a porsi nuovi obiettivi perché conosco le sue capacità e potenzialità in questo settore.”

All’interno della vostra attività Taste Coffee and More, di quale aspetto si occupa principalmente? Com’è nata questa idea di aprire un locale?

“All’interno del locale mi occupo in maniera alternata ad Elisa, alle diverse estrazioni del caffè ma principalmente cerco di rimanere alla macchina espresso con la quale ho un rapporto speciale.”

Gestire un’attività di famiglia: pro e contro?

“L’idea di aprire un locale era presente da anni, forse ancora prima di conoscere la mia attuale compagna Elisa. Per me portare un concetto di locale nuovo in Italia e un concetto di caffetteria nel vero senso della parola, è entusiasmante.

Ed è stato un piccolo sogno che si è avverato. Poi, il fatto che non esistano molti locali di questo tipo in Italia è un vantaggio da un punto di vista, perché può essere un business in continua crescita.

I pro di avere un attività in famiglia sicuramente sono il contenimento dei costi, che su un attività che comunque mira ad una nicchia, è sicuramente un bel punto di partenza. Il fatto che ci si fidi ciecamente l’uno dell’altra è un’altro di quegli aspetti che valgono moltissimo.

Per quanto riguarda i contro diciamo che sono pochi, forse qualche screzio di troppo, considerato il fatto che si passa praticamente 24 ore al giorno insieme.”

Dietro il bancone, la barista numero uno d’Italia, e a casa?

“In casa io e Elisa, come dietro al bancone, ci aiutiamo abbastanza su quasi ogni aspetto. Lei è un’ottima madre e ogni tanto compensa a ciò che non faccio io, quasi come nel locale.”

Chiedono sempre com’è essere imprenditrice e madre insieme. E invece, fare il padre ed essere imprenditore?

“Credo sia più o meno la stessa cosa. Magari solo nutrendo pensieri diversi rispetto ad una madre. Personalmente ho momenti in cui stacco e mi dedico molto al locale e momenti in cui, al contrario, mi dedico a nostro figlio in ciò che serve.”

Comunicare al cliente il valore dietro a una tazzina, è ancora molto difficile?

“La comunicazione è un 80% della tazzina ed è sempre difficile farlo capire. Ma credo fermamente che ci sia il modo per farlo, ovviamente con tecniche e metodologie differenti per la diversità di clientela che si trova, ma sicuramente si può trasmetterne il giusto valore.

È un mondo stupendo quello del caffè ed è proprio il caffè nelle sue particolarità e complessità che mi ha fatto conoscere Elisa e di avere una famiglia ed il nostro locale. Quindi dico che se non esistesse il caffè oggi non sarei qui a parlare con voi e forse non farei quello che faccio. Tutto ciò per dire che il caffè è davvero parte della nostra storia e vita!”

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