venerdì 12 Aprile 2024
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L’artigianato toscano per la Reserve roastery Starbucks di Piazza Cordusio

Il colosso del caffè americano, per la prima apertura italiana, si è affidata a due maestri d'arte versiliesi le due sirene all'interno della roastery milanese

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MILANO – L’approdo di Starbucks in Italia è iniziato con i fuochi d’artificio: la Reserve roastery di Piazza Cordusio è spettacolare soprattutto perché, è innegabile, che dietro ci sia stata una cura del dettaglio importante. Ogni scelta di design infatti, ha dietro un’attenta riflessione che ha portato alla realizzazione di quello che, a detta di tanti, sarebbe il miglior Starbucks nel mondo. E’ significativo come, in questa enorme operazione di omaggio all’arte e alla cultura italiana, Howard Schultz abbia deciso di realizzare il simbolo della sua impresa, a degli artigiani toscani. Le due sirene che dominano la roastery milanese, sono infatti una creazione di Exa srl, una piccola azienda di Arezzo. La specializzazione di questi artigiani è proprio nel commercio al dettaglio del lusso. Può già vantare collaborazioni importanti, sempre nel ruolo di general contractor.

Exa, Giovanni Balderi e Giancarlo Buratti, autori delle sirene Starbucks milanesi

Le due creature mitologiche che ora sono esposte all’interno della Reserve roastery, immortalate una nel marmo di Carrara e l’altra nel bronzo, portano la firma di questi due celebri maestri dell’arte versiliese.

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I due creatori hanno ricevuto l’incarico proprio da Starbucks. Insieme, hanno scritto una storia che riunisce Seattle e Seravezza. Il piccolo comune d’origine dei due artigiani, collocato in mezzo alle prime colline della Versilia e Pietrasanta. Entrambi possono contare su un’esperienza di trent’anni maturata in giro per il mondo, all’interno sempre del settore artistico. Starbucks quindi, rappresenta solo l’ultimo passo di un percorso professionale segnato dal successo.

Tempistiche da record

“L’incarico che la multinazionale ci ha affidato è stato realizzato in tempo record – spiega il maestro Buratti –. Inoltre, ha coinvolto non soltanto me ed il mio valido collaboratore, Tommaso Milazzo, determinante nell’ottimizzazione dei tempi. Ma anche la fonderia artistica Mariani di Pietrasanta e lo scultore Massimo Galleni. E’ stato lui che ha fatto da tramite tra me e Balderi”. Un lavoro portato a termine in due mesi e mezzo.

Dal giorno della commissione alla fine dei lavori, i mesi di lavoro sono tra i quattro e i cinque

“Il bozzetto è stato approvato in un giorno. Abbiamo, poi, terminato la scultura in creta in due settimane e, a metà agosto, è stata completata la patinatura in bronzo fuso”, spiega Buratti, autore della scultura in bronzo.

Balderi, l’artigiano del marmo

“Avevo già esposto una scultura simile a palazzo Tornabuoni, a Firenze, anche se questa ricalcava la mia linea artistica, moderna. – spiega il maestro. – Le mie sculture, infatti, hanno la particolarità di essere senza testa. Simile fu il primo modello che proposi a Starbucks, ma è stata preferita una scelta più figurativa”.

“Ci dialogo, sono in connessione con quel blocco. In questa relazione c’è tutto quello che, con la mia arte, riesco a tirare fuori.” Spiega l’artista. Aggiungendo anche di aver avuto un maggior riscontro all’estero che a livello locale. Come spesso, purtroppo, avviene, per il made in Italy.

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