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EFSA – Da Parma via libera a 3 moka o 5 tazzine di espresso (di arabica) al giorno (400 mg)

L'Authority europea con sede a Parma: in gravidanza 200 mg di caffeina non destano preoccupazioni per il feto

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PARMA – L’abitudine di accompagnare la giornata con tre tazzine di caffè, se di qualità robusta, fino a 5 se estratte da caffè arabica, o due tazze all’americana non desta preoccupazioni per la salute degli adulti. A dirlo è l’Efsa, l’Autorità europea per la sicurezza alimentare, in un parere scientifico sulla sicurezza della caffeina, da tutte le fonti.

“Dosi singole di caffeina fino a 200 mg e dosi quotidiane fino a 400 mg (pari a 5 espressi; n.d.r.) non destano preoccupazioni in termini di sicurezza per gli adulti in Europa” secondo l’Authority con sede a Parma. Ed “è improbabile”, continua l’Efsa, che la caffeina interagisca negativamente con altri componenti delle cosiddette “bevande energetiche”, come la taurina, il D- glucuronolattone o l’alcol.

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Inoltre “nel caso di donne in gravidanza – aggiunge l’Efsa – l’assunzione di caffeina fino a 200 mg al giorno non solleva preoccupazioni per la salute del feto”, rispondendo così a studi che avevano paventato un “maggior rischio che il bebè nasca di peso basso o che la gravidanza si prolunghi oltre il termine previsto” con consumi di caffè superiori la dose consigliata dall’Oms, Organizzazione mondiale sanità che è 300 mg di caffeina al giorno per le puerpere.

Agli sportivi l’Efsa precisa che “dosi singole di caffeina fino a 200 mg non destano preoccupazioni per la sicurezza degli adulti (18-65 anni), anche se consumate meno di due ore prima di un esercizio fisico intenso”.

Ma in generale chi vuole sonni tranquilli deve sapere che ‘dosi singole di 100 mg possono aumentare il tempo di latenza del sonno (la quantita’ di tempo occorrente per addormentarsi) e ridurne la durata in taluni adulti”.

Secondo l’Efsa, per bambini (3-10 anni) e adolescenti (10-18 anni) “l’assunzione quotidiana di 3 mg per kg di peso corporeo è considerata esente da rischi”. Tuttavia, sottolinea Franco Contaldo, ordinario di medicina interna dell’Università di Napoli, “lo sviluppo del cervello si completa dopo i 20 anni. Fino a quell’età gli eccessi di caffeina, e ancor più di alcol, vanno evitati. Va quindi ridotto il ricorso a caffè e tè seriali per aumentare la vigilanza negli studi o sotto esame scolastico”.

L’Efsa attende ora di ricevere commenti o riscontri sul documento, ancora in bozza, tramite una consultazione pubblica, che rimarrà aperta fino al 15 marzo 2015.

La caffeina, precisa l’Eufic (European Food Information Council) è una xantina, un alcaloide che si trova in diverse piante come i chicchi di caffè e i semi di cacao, le foglie di tè, le bacche di guarana e le noci di cola, e che viene aggiunta a bevande analcoliche e a diversi farmaci sia con ricetta sia da banco.

Il contenuto medio di caffeina è di circa 85 mg per 150 ml (1 tazza) nel caffè tostato macinato, di 60 mg nel caffè istantaneo, di 3 mg nel caffè decaffeinato, di 30 mg nella foglia o nella busta di tè, di 20 mg nel tè istantaneo e di 4 mg nel cacao o nella cioccolata calda. Un bicchiere (200 ml) di una bevanda analcolica che contiene caffeina, ha un contenuto medio di caffeina di circa 20-60 mg.

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