venerdì 29 Marzo 2024
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Ecco perché chi consuma regolarmente cioccolato, aiuta la salute del cuore

Dopo un follow-up di circa 3 anni, e dopo aver effettuato gli opportuni aggiustamenti per i fattori confondenti, il consumo regolare di cioccolato da 1-3 porzioni da 28,3 g al mese fino a 3-4 porzioni alla settimana è risultato associato a una diminuzione compresa tra l’8 e il 12% del rischio di sviluppare eventi coronarici, sia fatali che non fatali, rispetto al consumo occasionale (meno di una porzione al mese)

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MILANO – Il cioccolato che è buono, il cioccolato che fa bene: sono tanti gli studi che hanno confermato l’effetto benefico di questo prodotto se consumato in maniera misurata e regolare. In questo caso particolare parliamo della salute cardiaca: una ricerca ha dimostrato una correlazione benefica tra il cuore e il cioccolato. Leggiamo più informazioni dal sito nutrition-foundation.it.

Cioccolato amico del cuore

Il riscontro di un’associazione inversa tra il consumo di cioccolato e il rischio di incorrere in malattie cardiovascolari è ormai frequente nella letteratura scientifica. Una nuova conferma emerge dai risultati di uno studio statunitense, basato sulla coorte di 188.447 volontari (per il 90% uomini e con più di 64 anni di età) afferenti al Million Veteran Program.

Dopo un follow-up di circa 3 anni, e dopo aver effettuato gli opportuni aggiustamenti per i fattori confondenti, il consumo regolare di cioccolato da 1-3 porzioni da 28,3 g al mese fino a 3-4 porzioni alla settimana è risultato associato a una diminuzione compresa tra l’8 e il 12% del rischio di sviluppare eventi coronarici, sia fatali che non fatali, rispetto al consumo occasionale (meno di una porzione al mese). L’associazione si manteneva sostanzialmente stabile per livelli di assunzione più elevati (fino a più di 5 volte la settimana). Tra i soggetti diabetici solo il consumo mono settimanale era associato a un minor rischio di eventi.

Lo studio non ha purtroppo potuto discriminare i consumi di cioccolato fondente, al latte o bianco nella popolazione studiata, e non ha permesso quindi di individuare i componenti specifici che possano spiegare l’associazione tra cioccolato e riduzione del rischio di malattia. La maggior parte degli autori attribuisce tuttavia questo effetto protettivo all’elevato contenuto del cacao in flavonoidi, una specifica famiglia di polifenoli noti per i potenziali effetti favorevoli sulla pressione arteriosa, sulla risposta infiammatoria e sulla resistenza insulinica, che sono tra i principali fattori di rischio cardiovascolare. Il lavoro fornisce comunque ulteriori conferme del potenziale benefico del cioccolato, nell’ambito di una dieta sana ed equilibrata, sulla salute cardiovascolare.

Bibliografia

Chocolate consumption and risk of coronary artery disease: the Million Veteran Program
Ho Y, Nguyen XT, Yan JQ, Vassy JL, Gagnon DR, Gaziano JM, Wilson PWF, Cho K, Luc D.
Am J Cli Nutr. 2021; nqaa427. doi.org/10.1093/ajcn/nqaa427
BACKGROUND: Although previous studies have suggested cocoa products may promote cardiovascular health in the general population, no public data are available from patients receiving care in a national integrated health care system.

OBJECTIVES: We tested the hypothesis that regular chocolate consumption is associated with a lower risk of coronary artery disease (CAD) events among participants of the Million Veteran Program (MVP). Secondary analysis examined if the main hypothesis was observed among participants with type 2 diabetes.

METHODS: We analyzed data from MVP participants who completed the food frequency section of the MVP Lifestyle Survey and were free of CAD at the time of survey completion. CAD events during follow-up (International Statistical Classification of Diseases Ninth Revision codes 410–411 and 413–414, and Tenth Revision codes I20–I25 except I25.2) were assessed using electronic health records. We fitted a Cox proportional hazard model to estimate the RR of CAD.

RESULTS: Of 188,447 MVP enrollees with survey data, mean ± SD age was 64 ± 12.0 y and 90% were men. For regular chocolate (28.3 g/serving) consumption of <1 serving/mo, 1–3 servings/mo, 1 serving/wk, 2–4 servings/wk, and ≥5 servings/wk, crude incidence rates (per 1000 person-years) for fatal and nonfatal CAD events or coronary procedures were 20.2, 17.5, 16.7, 17.1, and 16.9, respectively, during a mean follow-up of 3.2 y. After adjusting for age, sex, race, and lifestyle factors, the corresponding HRs (95% CIs) were 1.00 (ref), 0.92 (0.87, 0.96), 0.88 (0.83, 0.93), 0.89 (0.84, 0.95), and 0.89 (0.84, 0.96), respectively (P for linear trend < 0.0001). In a secondary analysis of 47,265 diabetics, we did not observe a decreasing trend in CAD mortality among those who consumed ≥1 serving of chocolate a month compared with those who consumed <1 serving/mo.

CONCLUSIONS: Regular chocolate consumption was associated with a lower risk of CAD among veterans, but was not associated with cardiovascular disease risk in veterans with type 2 diabetes.

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