sabato 13 Aprile 2024
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Riqualificazione Dalla Corte a Milano Nord: e al bar Affori sono in azione le macchine Xt e Mina

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MILANO – Non ci sono i fuochi d’artificio e i riflettori puntati come ci si potrebbe aspettare dalla Reserve roastery di Starbucks. Assenti lo sfarzo e il barocco dei locali storici del centro di Milano. Nessuna esca infiocchettata insomma, per attirare il turista in visita. Il bar Affori è il classico bar di quartiere. E così vuole restare, nonostante il rinnovo d’immagine decisamente rivolto a un futuro più moderno.

In via Alessandro Artesani 15, una zona di Milano che è cittadina, abitata da una popolazione che vive la sua quotidianità in totale simbiosi con l’area urbana. Spesso mortificata dalla posizione sulla mappa, come lo sono i luoghi un po’ periferici, ma di sicuro non per questo, priva di valore. Lo stesso che è stato riconosciuto dall’azienda di macchine per caffè, Dalla Corte. Che dall’8 luglio, ha voluto fare la sua parte nella riqualificazione di questo quartiere milanese. Attraverso l’introduzione del suo marchio all’interno di un bar che è più di questo: è il luogo di incontro per le persone dei dintorni. Attorno alla cultura del caffè.

Bar Affori: le piccole realtà da salvare

Un locale che è punto di riferimento per la clientela circostante e che esiste da tempi lontani, quando ancora circolavano le carrozze trainate dai cavalli. Da anni preso in gestione dalla famiglia Interante che lo ha portato avanti alla vecchia maniera, accogliendo gli “autoctoni” con caffè, cappuccio e brioche.

Poi arriva la svolta, come sempre dovrebbe avvenire in un’azienda a carattere familiare che vuole continuare la sua attività con successo. Il cambio di rotta è impartito proprio dall’ultima generazione, i due fratelli Alessandro e Salvatore Interante. I quali hanno fatto una scelta coraggiosa ma ben ponderata: puntare sullo specialty. Un investimento che cavalca l’attuale trend anche in Italia.

bar afforio
Alessandro e Salvatore Interante

Formazione, passione, comunicazione del prodotto

Nessuno di questi aspetti è stato trascurato dai due ragazzi e dal team di operatori che durante il rilancio del bar Affori hanno messo alla prova le due macchine Dalla Corte. Da una parte il modello XT, per la preparazione dell’espresso. E poi la Mina, adatta più per i monorigine specialty.

bar afforio dalla corte
La macchina Xt Dalla Corte

Per non improvvisarsi dietro due attrezzature di tale livello, il gruppo ha potuto contare sugli insegnamenti di Johnny Jeon. Il Coffee Pro Dalla Corte che ha supportato tutte le fasi didattiche per aggiornare i baristi sui processi legati al mondo dello specialty e dell’espresso.

Grazie alle sue indicazioni professionali, il bar Affori non sarà semplicemente un esercizio pubblico dove viene servito il caffè. Infatti, la proiezione futura punta già verso l’organizzazione di eventi di degustazione e di diffusione della cultura di questa bevanda.

Alessandro e Salvatore uniscono il nuovo con il classico

Infatti, il bar Affori non vuole farsi mancar niente: certo lo specialty strizza l’occhio al futuro del settore, ma è altrettanto vero che il cliente abituale non può esser trascurato. Per questo, nel locale è possibile consumare il caffè in tutte le sue forme: lo spazio per l’espresso e le miscele è ancora intatto.

bar afforio
Il menù che esplora il vaso mondo dello specialty e non solo

Al bar Affori, la tazzina non è a un euro, ma a un euro e dieci

Una piccola rivoluzione avvenuta già prima della svolta verso gli specialty e che ha lasciato perplessi inizialmente i clienti. I quali poi però hanno riconosciuto la qualità e hanno compreso il valore dietro quel lieve rincaro. Ora la nuova sfida è quella di non farli scappare di fronte a una tazza in filtro di uno dei caffè di Rubens Gardelli, che può arrivare a un massimo di 5 euro.

Per chi vuole addentrarsi in questo mondo ancora tutto da scoprire per gli italiani, la scelta di qualità non manca. Ma per chi vuole limitarsi a degustare un espresso ma eccellente, esiste la miscela “Affori”, composta da un 80% di Arabica (Brasile, Guatemala, India e Colombia) e da un 20% di Robusta (India).

Tradizione e innovazione

Il solito connubio che però è una combinazione che di solito premia: espresso e caffè filtro, miscela e monorigine, tutti sposati in un unico locale. Una filosofia che si ritrova anche nelle scelte operate dal concept Franco Fettolini, artefice del cambio di look del locale.

Il quale ha pensato di mantenere il pavimento storico della struttura originaria e di integrarlo in colori abbinati e tenui. Soprattutto, Fettolini ha saputo intercettare lo spirito legato al consumo degli specialty, ovvero la voglia di sostare. Di passare più tempo anche per lavoro e, per questo, ha strutturato l’ambiente in modo che potesse risultare comodo e accogliente per chi non è solo di passaggio.

di Simonetta Spissu

 

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