lunedì 25 Marzo 2024
  • CIMBALI M2
  • Triestespresso

Cristina Caroli, coordinatrice Sca Italy: “Lavorare nel mondo del caffè è stata una scelta di vita”

Da leggere

Dalla Corte
Demus Lab - Analisi, R&S, consulenza e formazione sul caffè

MILANO – Continua la rubrica nata sfruttando la concomitanza tra l’International Coffee Day e Women of Coffee, entrambe iniziative promosse da Ico. In questo appuntamento, ha il volto e la voce di una delle donne del caffè che abbiamo spesso avuto il piacere di ospitare sulle nostre pagine. Cristina Caroli, Coordinatrice Sca Italy, ma, soprattutto, appassionata di caffè di qualità. Una passione che l’ha sempre guidata in un percorso di consapevolezza e sensibilizzazione del consumatore, verso un prodotto che non è una semplice medicina da somministrare in fretta al bancone dei bar.

Cristina Caroli, cos’è per lei il caffè? Un ricordo, un’abitudine, un tramite?

“Una passione per il mondo del caffè in tutti i suoi aspetti. Mi piace scoprire nuovi sapori, evolvermi e affinare i miei sensi; conoscere e capire il settore, il mercato, la produzione e il futuro del prodotto. Per me il caffè è tutt’altro che un gesto banale. Difatti, è al centro dei miei interessi ed è il tramite per amicizie importanti e conoscenze professionali di colleghi che stimo e ammiro.”

Potrebbe descrivere il suo lavoro?

“Sono una barista, mi occupo del servizio, non sono spesso a macchina. Il mio compito è quello di fare accoglienza, raccogliere le ordinazioni o guidare i clienti nella nostra carta dei caffè. Lavorare in armonia con il mio compagno, Alessandro, facilitando il suo compito; comunicando le ordinazioni per ottimizzare il servizio e l’esecuzione.

Sono anche volontaria per la Sca, con un ruolo nel Chapter Italia. Perchè credo fermamente nello Specialty e nella Coffee Community per lo sviluppo della figura professionale del Barista. Oltre che nell’innalzamento della qualità del caffè in Italia e nel mondo.

Credo inoltre, nella divulgazione della cultura del caffè e nell’importanza di attribuire il giusto valore a questo prodotto per consentire così una buona vita a tutti coloro che ne dipendono economicamente.”

Quando ha deciso che il caffè, la cultura del caffè avrebbe potuto essere la sua strada professionale?

“Veramente lo ha deciso Alessandro, il mio compagno, che mi ha proposto di intraprendere questa carriera e il progetto insieme. Credendo in me, e dandomi modo di mettere a frutte le mie competenze professionali in un settore diverso, che presto è diventato una grande passione.”

E’ stata solo una scelta lavorativa oppure di vita?

“Indubbiamente una scelta di vita. La migliore che io abbia mai fatto.”

C’è stato un episodio particolare in cui ha pensato di non farcela e perché?
“Sinceramente no.”

Cosa direbbe alle giovani donne che vogliono essere protagoniste nel settore del caffè?

“Puntare sulla professionalità, studiare, aumentare le competenze; imparare da tutti con umiltà ma con profonda determinazione a salire i gradini della carriera lavorativa per meriti veri, nei tempi giusti. La gavetta è necessaria e serve tantissimo. Rispettare tutti per prima e farsi rispettare, non cedere a compromessi e ricatti. Ispirarsi a modelli di successo stimati e rispettati.”

Descriverebbe la sua giornata tipo?
“Un giro sulle montagne russe! Sono davvero multitasking!”

Pensa che, all’interno del suo ambito professionale, sia stato più difficile come donna, affermarsi?

“No, i pregiudizi con me non attaccano. Sono razionale e concreta, mi misuro con le persone sul terreno della competenza, professionalità e risultati. Credo che il pregiudizio sessista  sia come il “malocchio”:  ne avverte le interferenze solo chi ci crede.”

Come ha visto evolversi il settore del caffè nel suo ambito specifico professionale?

“Ho vissuto anni entusiasmanti, abbiamo iniziato nel 2001 con una proposta di caffetteria unica in Italia, con una vera carta dei caffè. Eravamo come marziani. Ora sono felice di vedere una diffusione sempre maggiore  dello Specialty come stile di servizio e di proposta.

Vedo giovani straordinari con iniziative imprenditoriali davvero belle e di spessore, i clienti si sono evoluti e domandano loro stessi Specialty. Assieme ai metodi alternativi di estrazione o ai consigli per estrazioni di qualità a casa. Vedo grandi aziende tradizionali diversificare la produzione inserendo vere e proprie divisioni Specialty, vedo recenti investimenti milionari. Vedo attrezzature, macchine eccezionali e corsi di formazione di altissimo livello….  Davvero fantastico!”

Come intende la giornata internazionale del caffè?

“La giornata internazionale del caffè è un promemoria per raggiungere il pubblico e sensibilizzarlo, ogni anno, in merito ad un tema del settore. E’ un approfondimento che deve fare nascere una riflessione, lasciare una traccia; fare evolvere il consumatore finale e gli operatori. Fermarsi a riflettere è importante.”

Qual è il tocco femminile che aggiunge qualcosa in più al suo lavoro?

“Sono molto sensibile e percettiva… il classico sesto senso femminile, applicato alla caffetteria. Mi collego moltissimo con il cliente a livello empatico e … indovino molte cose: stati d’animo, gusti, sfumature…. Una cosa molto apprezzata che fa sentire il cliente … un po’ speciale… e infatti è così. Per me il cliente, non è mai una battuta di cassa e questo viene percepito con piacere.”

(1 – continua nell’edizione di lunedì prossimo)

CIMBALI M2
  • Gaggia brillante
  • LF Repa

Ultime Notizie

  • TME Cialdy Evo
  • Water and more
Carte Dozio
Mumac