venerdì 19 Aprile 2024
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Costadoro raddoppia investendo 7 milioni

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TORINO – Costadoro S.p.A., azienda torinese produttrice di caffè per il settore dei pubblici esercizi su scala nazionale e internazionale, ha dato il via ai lavori di ampliamento e ammodernamento della sua sede storica in Lungo Dora Colletta dove è operativa con uffici, stabilimento produttivo e area
formativa Coffee Lab (nella Foto sopra il rendering del progetto).

Gli interventi principali riguarderanno la ristrutturazione degli spazi interni all’attuale stabilimento e di quelli esterni, dove sorgerà un nuovo magazzino di oltre 3000 m².

Il piano di ampliamento
Il progetto – che prevede circa 12 mesi di lavori con conclusione nel novembre 2017 – unisce una molteplicità di importanti obiettivi che vanno dall’esigenza di elevare costantemente gli standard produttivi per migliorare la qualità del prodotto a quella di offrire un ambiente di lavoro sempre più confortevole e sicuro ai propri dipendenti, fino alla possibilità di spazi didattici, formativi e promozionali più funzionali e attrattivi.

Lo stabilimento raddoppia e si estenderà su un’area coperta di 8000 m². Al suo interno verrà realizzato un nuovo impianto di riscaldamento e di illuminazione che garantirà un impatto ecologico e ambientale ulteriormente ridotto rispetto agli standard attuali, grazie a una maggiore efficienza e quindi minori consumi.

Grande attenzione ovviamente sarà prestata anche allo stoccaggio del prodotto, sia crudo che finito, perché le più ampie dimensioni garantiranno una stagionatura migliore e un controllo costante della temperatura e dell’esposizione a luce e calore.

Sono inoltre previste misure di sicurezza all’avanguardia,
dall’impianto antincendio alla costruzione antisismica,
e verranno apportate migliorie nell’ottica di abbattere tutte le barriere architettoniche.

Verrà realizzata anche una nuova area ristoro/mensa e, come ulteriore comfort per il personale, un’area spogliatoio fornita di armadietti personali e docce per agevolare chi volesse
praticare attività sportiva durante la pausa pranzo. Un sistema di accessi codificato permetterà ai dipendenti di entrare e uscire dallo stabilimento in autonomia.

Tra le novità assolute introdotte dal progetto, la realizzazione della nuova area museale “Costadoro Experience”, della Terrazza Costadoro adibita a spazio eventi e la creazione di un’area verde interna allo stabilimento.

Infine verrà rinnovata l’area di formazione Coffee Lab con l’inserimento di 6 postazioni individuali per addestrare contemporaneamente altrettanti baristi, mentre l’aula didattica
si amplierà raddoppiando la capienza: dagli attuali 25 posti ai futuri 50.

L’investimento
Costadoro ha varato per il progetto un investimento pari a 7 milioni di euro, un importo totalmente autofinanziato dall’azienda composto da 4,5 milioni stanziati per i lavori e 2,5 milioni per
l’acquisizione di beni immobiliari dal demanio. Costadoro ha scelto di investire una cifra realmente elevata se rapportata al fatturato annuo di 20 milioni di euro perché il legame con la città di Torino è tale da non voler spostare la sede fuori dal luogo in cui è nata ben 125 anni fa.

La riqualificazione dell’area urbana

Con questa operazione edilizia Costadoro si impegna anche fortemente a riqualificare la limitrofa area urbana esterna allo stabilimento lungo il fiume Dora, dove verrà creata un’area verde pubblica ad uso del quartiere.

L’area ha una storia singolare che ha origine con la rettificazione dell’alveo dell’ultimo tratto della Dora Riparia, un’antica questione strettamente legata alle vicende del Cimitero Monumentale e a
quelle dello sviluppo edilizio dei quartieri di Vanchiglia e Vanchiglietta.

Fin dalla metà dell’Ottocento, infatti, vennero elaborati progetti per l’inalveamento dell’ultimo tratto del corso d’acqua, con il fine di eliminare la grande ansa che il fiume percorreva prima della confluenza col Po, che andava a lambire i fabbricati del cimitero, mettendolo in pericolo in caso di esondazione e impedendo gli ampliamenti della struttura che si erano resi necessari per l’aumento della popolazione.

Il processo decisionale fu lungo e complicato e vide una delle sue tappe fondamentali nella prima approvazione del progetto nel 1889, cui fecero seguito le disposizioni del Piano Unico Regolatore del 1908, che avevano lo scopo di regolare l’edificazione al di fuori della cinta daziaria. Dopo molti ritardi, dovuti anche alla mancanza di fondi per acquisire i terreni su cui deviare la Dora, i lavori vennero approvati nel 1919 e conclusi nel 1930.

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