giovedì 11 Aprile 2024
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Commercio equo solidale -9% caffè +20%, bene soltanto nei negozi col +10%

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MILANO – Sempre più ampia l’offerta del commercio equo e solidale in Italia. Il 2005 ha visto un +10% di negozi dedicati e la vendita allargata alla cosmesi e all’abbigliamento per bimbi.

Queste le novità essenziali tracciate da Ctm Altro Mercato che detiene circa il 70% di questo tipo di commercio nel nostro paese (il 30% rimane agli altri importatori, Commercio Alternativo, Equoland, Equomercato, Roba dell’Altro Mondo, Ram, Ravinala, Altra Qualità, Libero Mondo).

Un mercato che punta sempre al mantenimento dei costi tanto che il fatturato è calato del 9%: «Le nostre vendite all’ingrosso – spiega Paolo Gentilucci, responsabile di Ctm Altro Mercato per il centro Italia – sono state nel 2005 di circa 31 milioni di euro, in calo rispetto all’anno scorso quando furono di circa 34 milioni.

La diminuzione è tutta ascrivibile al canale della Grande Distribuzione, cioè a calare non sono tanto le vendite nelle Botteghe del Mondo, quanto nei supermercati.

Le nostre vendite sono per il 63% del canale delle Botteghe del Mondo, per il 21% della GD, per l’8% all’estero. Il resto è nel canale della ristorazione collettiva, soprattutto quella scolastica: alcuni municipi, tra cui quella di Roma, hanno inserito nel capitolato di appalto prodotti equo solidali.

Al primo posto nei prodotti più venduti rimane il caffè del Nicaragua (costa circa 3 euro) che rappresenta circa il 15-20% delle vendite.

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