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CECAFÉ – Export brasiliano ancora in crescita, il caffè verde rende più del caffè trasformato

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MILANO – Il ritmo dell’export brasiliano non accenna a rallentare. Secondo i dati mensili Cecafé, gli imbarchi di caffè in tutte le forme sono stati pari, a gennaio, a 2.969.557 sacchi: un volume superiore del 6,8% a quello registrato nello stesso mese dell’anno scorso.

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Gli introiti in valuta sono stati invece di 590,641 milioni di dollari, in crescita del 53,3% rispetto a gennaio 2014.

Si conferma il trend già delineatosi a dicembre, con l’export di prodotto grezzo in consistente aumento, a fronte di un netto calo delle vendite all’estero di caffè trasformato.

Più nel dettaglio, le esportazioni di caffè verde sono state pari a 2.765.312 sacchi (93,1% dei volumi totali esportati), con un incremento dell’11,5% sull’anno. Gli arabica raggiungono un volume di 2.420.738 sacchi (+2,3%).

Triplicano addirittura (+199% rispetto a gennaio 2014) gli imbarchi di conilon (robusta), che si attestano a 344.574 sacchi.

L’export di caffè trasformato segna invece un calo del 31,8% e si ferma a 204.245 sacchi costituiti, in massima, parte da solubile.

Il prezzo medio di esportazione del caffè in tutte le forme è stato di 198,90 dollari per sacco, in crescita del 43,6% sullo stesso mese dell’anno scorso.

È interessante osservare come il prezzo medio di esportazione del caffè verde, pari a 200,71 dollari/sacco superi nettamente il prezzo medio del caffè trasformato (torrefatto+solubile), che è pari invece a 174,35 dollari.

Il prezzo/sacco degli arabica è di 212,78 dollari/sacco e sale a 252,47 dollari per gli arabica differenziati.

Quello dei robusta è di 115,95 dollari/sacco (144,36 dollari per i robusta differenziati).

L’export di arabica e robusta differenziati costituisce rispettivamente il 23,4% e lo 0,1% del totale degli imbarchi.

La Germania rimane il principale paese di destino, con un export di 560.429 sacchi (+13,80%). La seguono gli Usa, con 492.627 sacchi (-13,55%) e l’Italia con 282.109 sacchi (+3,88%).

In forte crescita (+54,95%) l’export verso il Belgio, pari a 274.458 sacchi, che supera quello verso il Giappone (215.609 sacchi), anch’esso comunque in crescita (+9,81%).

Ancora più sorprendente l’impennata degli imbarchi verso il Regno Unito, che segnano un +281,45% e volano a 189.006 sacchi, contro i 49.549 di gennaio 2014.

Le esportazioni degli ultimi 12 mesi (febbraio 2014-gennaio 2015) sono pari infine a 36.599.622 sacchi: circa il 14,8% in più rispetto ai 12 mesi precedenti. Il fatturato è di quasi 6,8 miliardi di dollari.

L’export di caffè verde è stato di 33.210.707 sacchi, di cui 29.531.898 di arabica e 3.678.809 sacchi di robusta.

In virtù della forte ascesa registrata dagli imbarchi di conilon, il Brasile è attualmente anche il secondo esportatore mondiale di robusta, alle spalle del solo Vietnam e davanti all’Indonesia.

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