venerdì 19 Aprile 2024
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Cartoline al caffè numero 5– Il Caffè nell’enciclopedia popolare “ Vita Meravigliosa “ del 1954

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MILANO – Cartoline al caffè– di Gianluigi Goi. Un sogno nel cassetto all’insegna dell’espresso italiano la stesura di una lettura teatralizzata con parole, versi e musica per una mostra di pittura che valorizzi il caffè soprattutto come elemento di socializzazione

Cartoline al caffè numero 5– Il Caffè nell’enciclopedia popolare “ Vita Meravigliosa “ del 1954

Da sempre il caffè esercita un grande fascino. La sua natura di pianta tropicale indissolubilmente legata nell’immaginario collettivo alla fazenda brasiliana resa celebre da film e telenovelas, la raccolta e le prime operazioni di pulitura che riportano ad una sorta di rito collettivo ricco di sapori colori ed atmosfere esotici che, a volte ancora oggi, illustrano le confezioni esposte sui banchi di vendita, rappresentano un sicuro motivo di richiamo, una sorta di piccola memoria collettiva.

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Sul finire degli anni Cinquanta del secolo scorso, era imperante la necessità di favorire l’apprendimento scolastico dopo i disastri della guerra mondiale e le mille difficoltà legate ai fenomeni migratori interni ed all’accentuata urbanizzazione soprattutto del Nord. E’ in quel contesto sociale, prima ancora che economico, che va inscritto un fenomeno editoriale – la vendita in edicola di enciclopedie e più in generale di grandi opere a fascicoli – che assunse, nei primi anni Sessanta, dimensioni colossali.

Basti dire che la Fratelli Fabbri Editori, attore di primissimo piano in questo settore a livello mondiale, fece uscire la celeberrima enciclopedia “ Conoscere “ nel 1958 (sei edizioni fino al 1963) vendendo l’incredibile numero di seicento milioni di fascicoli. Antesignana, con alcuni anni d’anticipo – buon successo di pubblico e di vendite ancorché non comparabili a quelle strepitose dei Fratelli Fabbri – della nuova tendenza fu l’enciclopedia “ completamente illustrata “, come sottolineava una manchette in copertina, “ Vita meravigliosa – Documentari istruttivi a colori (di) arte scienza storia leggende e scoperte “.

Altre informazioni sulle Cartoline del caffè

Edita nel 1953 a Milano dalle edizioni M. Confalonieri (personaggio di un certo rilievo nel contesto tipografico/editoriale del tempo) e diretta da Gino Conte, “ Vita Meravigliosa “ in realtà fu un dizionario enciclopedico (ovviamente a fascicoli) studiato appositamente per i ragazzi delle scuole. La selezione degli argomenti – utili per la redazione delle famose “ ricerche scolastiche “ oggi banalizzate dal copia ed incolla internettiano – le illustrazioni dedicate e la buona qualità complessiva dei testi ne fecero uno strumento di lettura e consultazione di un certo pregio e buon successo.

Stante le premesse, non poteva mancare un “ documentario “

Cioè una trattazione ampia dell’argomento, del tema caffè che ritroviamo – è un pezzo che crediamo possa ingolosire il collezionista o il semplice appassionato di piccole mirabilia caffeicole d’antan – nel numero 8 dell’aprile 1954. Gradevole la copertina di chiara impronta fazendera, raffigurante la vagliatura manuale dei chicchi con il lancio in aria di prammatica, e nelle tre pagine del testo, sette illustrazioni.

Con riferimento a queste, le prime tre Cartoline del caffè– a onor del vero bruttarelle – descrivono le caratteristiche botaniche della pianta, per passare poi alla raccolta ovviamente manuale ed alla successiva pulizia e cernita dei chicchi. Gradevoli, per i colori vivi e i particolari che si legano bene insieme, nella successiva pagina due, la leggenda del pastore arabo che scoprì le sue capre sovraeccitate dopo che avevano brucato le bacche di moka e bella la scena di genere ambientata in una mescita pubblica nell’Arabia del secolo XVII.

E, ancora, nella conclusiva pagina tre del documentario, due immagini – decisamente esplicative e che a nostro modo di vedere richiamano nettamente lo stilema delle famose figurine Liebig – raffiguranti la torrefazione durante la quale “ si sviluppano e si fissano quelle sostanze aromatiche che rendono tanto gradito l’infuso “ e “ l’interno di un modernissimo < bar > “ dove due distinti signori con cappotto e cappello si intrattengono, al banco, tazzina in mano, con una signora molto sulle sue. *Quinta parte (continua)

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