giovedì 11 Aprile 2024
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Capsule ecologiche: comune di Capannori e centro ricerca rifiuti incontrano l’azienda produttrice dei contenitori riutilizzabili

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CAPANNORI (Lucca) – Da diverso tempo il Centro di Ricerca Rifiuti Zero del Comune ha iniziato un percorso, coinvolgendo anche aziende leader del settore, affinché si trovino alternative sostenibili alle capsule del caffè ‘usa e getta’ per le macchine da caffè domestiche. Da un ‘caso studio’ compiuto dal centro di ricerca è risultato che una parte del rifiuto indifferenziato a Capannori è costituito proprio da capsule del caffè non riciclabili: in un anno se ne consumano 750 mila, corrispondenti a 9 tonnellate di rifiuto indifferenziato.

Rifiuti zero: cosa è emerso dallo studio sulle capsule

Dallo studio è anche emerso che per realizzare un chilogrammo di capsule di caffè ‘usa e getta’ occorrono 4 kg di acqua, 2 kg di petrolio e 22 kW di energia elettrica. Dopo aver avviato un proficuo confronto con l’Aiipa (Associazione Italiana Industrie Prodotti Alimentari), che rappresenta anche alcune delle più importanti aziende italiane del caffè, per cercare di sottrarre dallo smaltimento tonnellate di capsule del caffè, ieri il centro di Ricerca Rifiuti Zero ha incontrato nella sede comunale, i responsabili della romana Centocaffè, prima azienda italiana che ha immesso sul mercato capsule riutilizzabili (www.ecocapsula.com ) e compatibili con le macchine da caffè di ogni marca.

Il sindaco di Capannori

All’incontro erano presenti il sindaco Giorgio Del Ghingaro, l’assessore all’ambiente Alessio Ciacci e Rossano Ercolini, coordinatore del Centro di ricerca Rifiuti Zero. “Il percorso di studio e di analisi intrapreso dal nostro centro di ricerca Rifiuti Zero sta dando buoni frutti”  dichiara il sindaco, Giorgio Del Ghingaro.

“Anche grazie all’attività del Centro e, naturalmente, per la politica portata avanti in questi anni sulla gestione dei rifiuti, Capannori sta divenendo ancora di più un punto di riferimento nell’innovazione in campo ambientale aggiudicandosi un ruolo sempre più importante a livello nazionale.

Un ruolo che certamente crescerà con l’apertura del polo tecnologico di Segromigno che ospiterà laboratori di ricerca sui rifiuti”.

“Il nostro Comune sta investendo da tempo non solo sulla raccolta differenziata – prosegue Alessio Ciacci –, ma anche sulla riduzione dei rifiuti, contrastando, in particolare, la diffusione dell’usa e getta, perché rappresenta uno spreco enorme di materiali e di energia.

Siamo quindi molto soddisfatti che aziende italiane stiano lavorando per trovare soluzioni alternative ed ecocompatibili come nel caso delle ecocapsule”.

Lo smaltimento delle capsule

Le ecocapsule sono ricaricabili ed è quindi possibile smaltire correttamente l’umido ad ogni utilizzo. Essendo realizzate con materiali riciclabili le capsule una volta terminato il loro ciclo di 250-300 erogazioni possono essere smaltite negli appositi contenitori per la plastica.

Le capsule ecologiche danno al consumatore la possibilità di scegliere il tipo di caffè da usare, e possono essere utilizzate anche per gustare altre bevande come tè e tisane.

Inoltre sono in grado di far risparmiare il consumatore fino all’80% rispetto alle capsule originali monouso.

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