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Caffitaly, tra i pretendenti in lizza anche il fondo Investindustrial di Bonomi

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MILANO – Si incrociano per Caffitaly le strade di due decani del private equity italiano: Edoardo Lanzavecchia, a capo del fondo paneuropeo Alpha, e Andrea Bonomi (FOTO), fondatore del gruppo finanziario Investindustrial.

Oggetto di discussione è uno dei maggiori gruppi tricolori attivi nella macchine da caffè e nelle capsule, cioè Caffitaly.

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Da qualche mese è infatti in corso un processo – gestito dall’advisor Lazard – che dovrebbe portare alla cessione di Caffitaly, da parte del fondo Alpha, gruppo internazionale con focus su Italia, Germania, Francia e Olanda e guidato proprio da Edoardo Lanzavecchia.

Alpha è entrata in Caffitaly nel 2013: da allora il gruppo, noto per la tecnologia proprietaria in concorrenza a Nespresso, è cresciuto a tassi elevati fino a raggiungere un fatturato di circa 140 milioni con una marginalità importante: con 45 milioni di margine operativo lordo.

Le trattative per la vendita dell’azienda di Gaggio Montano (in provincia di Bologna) sarebbero, secondo le indiscrezioni, entrate ora in una fase cruciale e in corsa per l’acquisto ci sarebbe appunto la Investindustrial di Andrea Bonomi, assai attiva in questo periodo visto che sta esaminando anche il dossier The Body Shop.

Ma in corsa ci sarebbero, secondo le indiscrezioni, anche alcuni fondi stranieri: cioè Partners Group, Capvest e Advent.

A fine giugno l’azionista Alpha deciderà a chi cedere l’azienda, che sarebbe valutata tra 450 e 500 milioni di euro.

Nel frattempo, proprio il gruppo guidato da Lanzavecchia e di cui è operating partner Luca Zacchetti, avrebbe chiuso il suo settimo fondo paneuropeo: raggiunto l’obiettivo di 900 milioni di euro, di cui almeno la metà allocata in Italia, una dotazione che vede tra i principali sottoscrittori (circa una sessantina) i grandi fondi pensione stranieri, europei ed americani.

Il primo investimento del nuovo fondo di Alpha, appena raccolto, è stato quello recente nella tedesca Europart, tra i leader europei nel settore dei ricambi per veicoli commerciali.

L’obiettivo di Lanzavecchia, Zacchetti e del management di Alpha è quello di fare di Europart, che vanta un giro d’affari di 500 milioni di euro, un polo aggregante e una piattaforma distributiva del settore in Europa, sul modello di quanto già fatto nel recente passato con l’italiana Rhiag, azienda che era stata ceduta da Alpha ad Apax e infine finita alla multinazionale statunitense Lkq.

Oggi Alpha, nel suo portafoglio, oltre alle partecipate in Germania, Olanda e Francia, possiede diversi gruppi tricolori: Savio, Remazel, Optima, Pavan e, appunto, Caffitaly.

Entro fine mese la decisione

Per quest’ultimo gruppo emiliano si saprà entro fine mese il destino con le chance di acquisizione divise appunto tra l’italiana Investindustrial e tre gruppi finanziari esteri come la svizzera Partners Group, l’inglese Capvest e l’americana Advent.

Carlo Festa

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