martedì 16 Aprile 2024
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STIMA CONAB – Produzione per la prima volta in calo dal 2005

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MILANO – È giunta puntuale, giovedì scorso, la nuova stima ufficiale Conab sul raccolto 2014/15. Dopo il report diffuso a gennaio (stima post fioritura), quella della settimana passata (stima pre raccolto) è stata la seconda delle quattro stime previste per quest’anno.

L’indagine sul campo è stata effettuata tra il 6 e il 17 aprile. Conab tornerà a monitorare le aree di produzione ad agosto, quando le operazioni di raccolta saranno nel pieno, e a dicembre (stima post raccolto).

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I dati raccolti il mese scorso – attraverso interviste e questionari avvalendosi anche della collaborazione di varie istituzioni locali – sono stati integrati e contestualizzati con le informazioni ottenute mediante sofisticate tecniche di telerilevamento satellitare. Le metodologie utilizzate sono esposte dettagliatamente nella seconda parte del report.

Come abbiamo già riferito nel numero di venerdì, Conab ha tagliato le cifre, già deludenti, della prima stima, prendendo in conto i gravi danni arrecati alle colture dalla siccità, che ha colpito buona parte delle regioni di produzione degli arabica nei primi mesi dell’anno.

Il raccolto 2014/15 è stimato ora in 44,566 milioni di sacchi, pari a un calo del 9,33% (-4,58 milioni di sacchi) rispetto al raccolto 2013/14.
La produttività media su scala nazionale è stimata in 23,14 sacchi/ha, contro 24,38 sacchi/ha lo scorso anno.

In calo (-15,81) il raccolto di arabica, che viene quantificato in 32,2345 milioni di sacchi, contro i 38,2858 dell’anno scorso. Nella prima stima, Conab aveva indicato un dato compreso tra i 35,0756 e i 37,5296 milioni di sacchi.

Cresce in compenso, del 13,49%, la produzione di robusta (conillon), stimata in 12,3319 milioni di sacchi. Al forte incremento ha contribuito soprattutto lo stato di Espírito Santo, massimo produttore di robusta del paese con più dei tre quarti del raccolto nazionale.
Sempre nella prima stima, si era ipotizzato un dato compreso tra gli 11,4591 e 12,6215 milioni di sacchi.

Pur ricorrendo un’annata positiva del ciclo biennale, la produzione di quest’anno sarà dunque inferiore a quella del 2013/14.

Come sottolineato nell’introduzione del report si interrompe, così, il trend di crescita costante (nell’ambito del ciclo biennale) osservato dal 2005 a oggi. (vedi grafico sottostante, cliccare per ingrandire grafico e tabelle dell’articolo).

Conab Grafico Evoluzione

All’origine di questa flessione produttiva, la forte siccità di inizio anno, ma anche la contrazione delle superfici coltivate e produttive, gli interventi di potatura drastica, i minori investimenti in input dovuti al calo dei prezzi dello scorso anno e l’inversione di ciclo intervenuta in alcune regioni del Minas Gerais.

La siccità ha inoltre favorito il proliferare di vari parassiti fitofagi, virus, batteri e funghi.
L’area coltivata si è ridotta dell’1,9% ed è pari attualmente a 2.267.578 ha, di cui 341.504 in formazione.

Il Minas Gerais rimane di gran lunga il più importante stato produttore con 1.245.710 ettari, quasi esclusivamente di arabica.

Altrettanto salda la seconda posizione dell’Espírito Santo, con 488.583 ettari, di cui 310.088 di robusta e 178.495 di arabica.

Prima di procedere nell’analisi dei dati stato per stato è importante sottolineare che la stima dei danni subiti dalle piantagioni rimane provvisoria e che una valutazione definitiva dell’impatto della siccità in termini di produzione e produttività sarà possibile soltanto a raccolto ultimato.

Stima Conab produzione produttività

Stato per stato

Le piogge sono iniziate nel Minas Gerais a partire da fine settembre e sono proseguite – con regime irregolare e carattere sparso – sino a metà novembre, quando si è registrata un’intensificazione dei fenomeni in volume e frequenza, che ha contribuito alla fioritura e alla prima maturazione dei frutti lasciando intravedere un notevole potenziale produttivo.

I primi episodi di siccità si sono manifestati a partire da dicembre e hanno reso più difficile l’applicazione dei fertilizzanti. Il tasso di umidità del terreno rimaneva comunque sufficiente.

A partire da gennaio è subentrato un lungo e grave periodo di siccità, che ha interessato, durante il primo trimestre 2014, tutte le aree di produzione, anche se con conseguenze diverse da regione a regione, comune e comune e, addirittura, piantagione a piantagione. La prolungata arsura ha compromesso, in molti casi, le successive applicazioni di fertilizzante e ha reso le piante più vulnerabili agli attacchi di avversità agricole quali la Cercospora, la Leucoptera coffeella e la scolite del caffè.

Il deficit idrico, aggravato dalle elevate temperature, ha arrecato danni gravi alle colture in una fase critica per lo sviluppo del raccolto, con conseguenze su quantità, qualità e dimensioni dei chicchi e possibili ripercussioni anche sul raccolto successivo, in ragione della minor crescita vegetativa dei rami produttivi degli arbusti.

A partire dal mese di marzo è ripreso a piovere con maggiore regolarità. Le precipitazioni, pur non essendo sufficienti a compensare il deficit idrico, né a riparare i danni già arrecati dalla siccità, hanno comunque consentito un nuovo ciclo di applicazione dei fertilizzanti, incentivato dalla ripresa dei prezzi, che contribuirà, se non altro, a migliorare le prospettive, comunque incerte, per il raccolto 2015/16.

La produzione dello stato è stimata in 22.992.048 sacchi, in calo del 16,9% sull’annata precedente: uno scenario decisamente diverso da quello delineato dalla prima stima. La produttività sarà di poco inferiore ai 23 sacchi/ha.

Il Sul de Minas raccoglierà 10.873.552 sacchi, ossia il 18,58% in meno rispetto al raccolto 2013 e il 20,83% in meno rispetto a quanto pronosticato nella prima stima. La produttività scende a 21,58 sacchi/ha, a fronte di una contrazione dell’area produttiva del 3,32%. La siccità ha indotto varie amministrazioni locali a dichiarare lo stato di emergenza nelle aree maggiormente colpite. All’apparenza, lo stato delle piantagioni è generalmente abbastanza buono: gli arbusti – come osservato anche da altri report – sono ricchi di foglie e con un buon carico di frutti. Ma l’apparenza spesso inganna.

Andrà decisamente meglio nel Cerrado Mineiro dove è previsto un raccolto di 5.813.520 sacchi, per una produttività pari a 33,31 sacchi/ha, in crescita dell’11,53% rispetto al 2013/14. Il minor impatto della siccità e l’utilizzo dell’irrigazione consentiranno un risultato positivo, anche se inferiore alle previsioni iniziali.

In drastico calo, invece, il raccolto della Zona da Mata, dove l’effetto dell’inversione del ciclo biennale si sommerà alle conseguenze della siccità e del ridursi delle superfici produttive (-7,7%). Risultato: la produzione diminuirà di quasi un terzo (-33,06%) e la produttività scenderà sotto i 20 sacchi/ha, contro i quasi 27 sacchi/ha dell’anno scorso.

Negativo anche l’andamento produttivo di Norte de Minas, Jequitinhonha e Mucuri, dove la produzione subirà un calo del 5% circa sull’annata precedente, imputabile principalmente alla siccità e alle alte temperature.

Stima Conab maggio 2014_Produzione

Per l’Espírito Santo si preannuncia un’annata positiva a metà. Le buone condizioni climatiche e i consistenti investimenti consentiranno infatti un significativo incremento della produzione di conilon, cui farà riscontro però un forte calo del raccolto di arabica.

Complessivamente, il secondo stato produttore brasiliano raccoglierà 12,208 milioni di sacchi di caffè (+4,37%), di cui 9,350 (+13,87%) di robusta e 2,858 (-18,01%%) di arabica. La produttività media sarà di 32,81 sacchi per i robusta e 17,60 per gli arabica.

Anche in questo caso, il raccolto di arabica ha risentito pesantemente della siccità (specie nella regione di Caparaó) e dei minori investimenti dovuti al calo dei prezzi.

Conab sottolinea l’enorme potenziale di questo stato, dal quale proviene già il 20% del caffè robusta prodotto a livello mondiale. Anche sul fronte degli arabica sono stati compiuti degli sforzi importanti (Programma “Renovar Café Arábica”), che hanno consentito, in alcune aree, un accrescimento rilevante delle rese per ettaro.

Nel San Paolo, secondo stato produttore brasiliano di arabica, le conseguenze della siccità sono state meno pesanti. Il raccolto sarà di 4,2338 milioni di sacchi: meno rispetto a quanto previsto a gennaio, ma pur sempre crescita (+5,58%) sull’anno precedente.

Gli specialisti di Conab hanno osservato una forte riduzione delle aree in formazione rispetto all’anno scorso, unita a una maggiore concentrazione geografica delle colture e a un aumento ulteriore della densità di impianto nelle piantagioni.

I gravi problemi strutturali che affliggono la caffeicoltura del Paraná sono stati resi ancora più drammatici delle gelate dello scorso inverno e dalle minori cure agricole, dovute ai prezzi in calo. La conseguenza sarà un calo drastico della produzione (-67%), con la produttività che scenderà a 15,87 sacchi/ha, contro i 25,33 dell’anno scorso.

Crescerà infine il raccolto di Bahia (+10,2%, con i consueti squilibri produttivi da area ad area), che si attesterà poco al di sotto dei 2 milioni di sacchi e Rondônia (+19,75%), dove la produzione risalirà a 1,625 milioni di sacchi, tutti di robusta, con rendimenti, comunque, ancora abbastanza bassi.

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