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BRASILE – Governo dispone moratoria sui debiti dei produttori

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MILANO – Moratoria sui debiti sino al 2015 e condizioni più flessibili per la restituzione delle somme dovute. Questo il succo delle misure supplementari di supporto al settore del caffè presentate venerdì dal ministro brasiliano dell’agricoltura Antônio Andrade.

Il rimborso dei debiti scaduti o in scadenza nel periodo 1° luglio 2013 – 30 giugno 2014, relativi a commercializzazione e magazzinaggio dei soli caffè arabica, potrà essere prorogato, previo pagamento del 20% dell’importo dovuto, sino al 2015.

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Il rimanente 80% verrà rateizzato a partire dal 2015, con la possibilità di spalmare le rate su un periodo massimo di 5 anni.

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                       Antônio Andrade

I produttori avranno tempo sino al 31 gennaio 2015 per optare per la rinegoziazione e sino a 15 luglio per formalizzare la loro decisione.

La misura è stata sottoposta il giorno stesso al vaglio del Consiglio monetario nazionale che ha dato il via libera.

I beneficiari saranno – come già detto – i soli produttori di caffè arabica, comprese le cooperative.

Andrade ha dichiarato di non sapere a quanto possa ammontare esattamente il valore totale dei debiti che andranno rinegoziati.

La maggior parte delle somme sono dovute a banche controllate dallo stato, come il Banco do Brasil.

“Vogliamo evitare che i produttori debbano vendere il loro caffè ai prezzi attuali per rimborsare i debiti” ha dichiarato il ministro aggiungendo “Spero che tale misura sia sufficiente per riportare i prezzi a livelli remunerativi. Ma se ciò non basterà siamo pronti a negoziare altri provvedimenti”.

Andrade ha inoltre affermato la necessità che il governo federale non finanzi più l’espansione delle aree coltivate.

I produttori saranno anzi incentivati a piantare altre colture in alternativa al caffè su un decimo delle superfici di proprietà.

Queste misure si aggiungono a quelle già adottate la scorsa estate dal governo della presidente Dilma Rousseff, che ha stanziato la cifra record di 3,16 miliardi di reais (oltre un miliardo di euro) per finanziare una serie di interventi a sostegno della filiera.

Tra questi, le aste di opzioni put per un totale di 3 milioni di sacchi, una linea di finanziamenti di 500 milioni per gli acquisti di caffè, 650 milioni per l’acquisto di input agricoli e 1,14 miliardi per lo stoccaggio del racolto.

Il pacchetto di richieste avanzate dai produttori comprendeva anche la possibilità di pagare i debiti conferendo il caffè prodotto, come pure di scambiare il caffè con le attrezzature e gli input necessari per la produzione.

Era stata inoltre avanzata la proposta di costituire gradualmente uno stock governativo pari al 50% dell’export annuo del Brasile.

Produttori e cooperative avevano minacciato nelle ultime settimane forme di protesta clamorose – come blocchi stradali o lo stop alle vendite – per fare pressione sul governo e accelerare l’adozione delle nuove misure di sostegno al settore.

Vedremo nei prossimi giorni se i provvedimenti adottati saranno sufficienti a far rientrare le proteste.

I costi di produzione sono considerevolmente aumentati negli ultimi anni, anche per effetto dell’elevamento del salario minimo in agricoltura.

Le cooperative più competitive sono in grado di produrre una libbra di caffè al costo di 80-85 centesimi di dollaro. Ma i costi aumentano notevolmente nelle aree in altitudine o a forte pendio, dove la raccolta va fatta ancora manualmente e la produttività è spesso inferiore.

Dati citati dal più recente Gain report di Usda , relativi all’area di Guaxupé (Minas Gerais), indicano ad esempio che il costo medio di un sacco di caffè arabica si attesta a 187,56 dollari (circa 142 cents per libbra), in forte crescita rispetto ai 167,37 dollari dell’annata scorsa.

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