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Blue Bottle sfida i colossi giapponesi del caffè in lattina con il Cold Brew

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MILANO – Tenete a mente il nome: Blue Bottle Coffee. Perché potrebbe diventarvi molto familiare. Il motivo? Questa (relativamente) piccola azienda di Oakland (California) ha messo in produzione da qualche tempo il caffè per infusione a freddo (cold brew) in lattina.

L’idea è piaciuta molto ai giapponesi. Il che non deve sorprendere, dal momento che fu propria la nipponica Ueshima a inventare il caffè in lattina alla fine degli anni sessanta.

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E che questo particolare prodotto ha avuto un ruolo fondamentale nella diffusione di massa del caffè in Giappone a partire dagli anni settanta.

Zur blauen Flasche

Blue Bottle Coffee Company è stata fondata, all’alba del nuovo millennio, da W. James Freeman, che ha puntato da subito a produrre caffè tostato monorigine di alta qualità.

Il nome della torrefazione è un omaggio al primo caffè viennese della storia – “Zur blauen Flasche” (“Al Fiasco Blu”) – la cui fondazione risale al 1686.

Dal 2000 a oggi, Blue Bottle Coffee Company ha fatto parecchia strada aprendo locali a marchio nelle principali metropoli USA, ma anche in Giappone.

Ed è proprio nel paese del sol levante che Blue Bottle Coffee ha aperto la sua seconda torrefazione.

La roastery sorge a Kiyosumi (Tokyo). Si estende su uno spazio totale di 650 metri quadrati. Annesse anche una caffetteria e una cupping room.

La caratteristica distintiva dei locali Blue Bottle?

Nasce da una scelta coraggiosa e controtendenza. Rivelatasi vincente. Nei caffè non c’è connessione, né wi fi, né prese di corrente.

Lo scopo?

Incoraggiare la conversazione fra avventori, anche fra sconosciuti, lasciando in borsa i propri dispositivi.

E poi è arrivata la novità del cold brew in lattina, che fa venire voglia di berlo solo a guardarlo.

Sfida alle multinazionali

Riuscirà la piccola torrefazione di Oakland, con il suo prodotto innovativo, a sfidare con successo le multinazionali che si contendono il ricco mercato giapponese del caffè in lattina?

Come la già citata Ueshima, il massimo torrefattore nipponico. Ma anche altri nomi, del calibro di Suntory, Coca-Cola, Nestlé.

Vedremo. Intanto, vale la pena di provare ad assaggiare un barattolo di Blue Bottle Cold Brew. Per capire se il prodotto tiene fede alle sue promesse. Poi, si vedrà.

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