mercoledì 10 Aprile 2024
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AUTOGRILL – Per Wdf esordio trionfale a Piazza Affari: per i due titoli rialzo globale dell’11,4%

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MILANO – C’era molta curiosità a Piazza Affari per il debutto di Wdf (World duty free) scorporata da Autogrill.

Ed è stato un debutto in grande stile per la nuova Autogrill e per World Duty Free in Piazza Affari. Messe insieme, la società madre e la scorporata Wdf segnano, con una chiusura rispettivamente di 6,26 e di 7,9 euro, un rialzo complessivo dell’11,4% rispetto al prezzo di riferimento di Autogrill di ieri (12,71 euro), l’ultima seduta prima della scissione.

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«Abbiamo cominciato bene», ha commentato l’amministratore delegato di Autogrill e presidente di World Duty Free, Gianmario Tondato Da Ruos (foto) nel corso di una breve cerimonia nella sede della Borsa per la quotazione. Per le due società, ha spiegato il manager, «si chiude un capitolo, iniziato nel 2005, e se ne apre uno nuovo».

Risale al 2005 infatti l’acquisizione della spagnola Aldeasa, quarto operatore mondiale nel settore retail-duty free aeroportuale, rilevata al 50% con l’alleato Altadis. Nel 2008 poi Autogrill acquisisce World Duty Free Europe, operatore mondiale di Travel retail-duty free, e completa l’acquisizione di Aldeasa, affiancando al primato nel settore della ristorazione quello nel settore aeroportuale.

Nel 2012 il gruppo italiano mette ordine nelle proprie controllate e colloca, sotto l’unico cappello di World Duty Free Group, tutte le attività aeroportuali di Alpha Airport Group, Wdf e Aldeasa, creando le premesse per la scissione tra ristorazione e business aeroportuale.

L’obiettivo, come ha confermato oggi Tondato Da Ruos, è «fare combinazioni industriali» nel settore degli aeroporti, dato che quella consumata oggi «è una separazione per la crescita».

Con la scissione, agli azionisti di Autogrill è stata consegnata un’azione di Wdf, che, secondo gli analisti finanziari, sarà in grado di agganciare la ripresa prevista negli Usa. Autogrill ha chiuso il 2012 con un fatturato di 6 miliardi di euro (+4%), mentre l’utile è sceso da 126,3 a 96,8 milioni.

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