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ATTUALITÀ – La variabile climatica continua a influenzare i mercati

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MILANO – La variabile climatica rimane in primo piano nei mercati del caffè e non soltanto per gli effetti della siccità brasiliana. Si fa infatti sempre più concreta la possibilità che un nuovo evento El Niño faccia capolino nella seconda metà del 2014 portando imprevedibili alterazioni climatiche in tutte le regioni del mondo.

A marzo, l’Ufficio australiano di meteorologia dava per probabile al 50% il verificarsi della fase positiva del fenomeno Enso (El Niño Southern Oscillation) nel corso del 2014. Una nuova previsione, fatta a inizio aprile, ha elevato tale probabilità al 70%.

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La complessità del fenomeno e le sue numerose implicazioni, in ambito locale e globale, rendono sempre difficile l’individuazione di una correlazione diretta tra Enso e andamento dei raccolti. Guardando agli annali possiamo comunque vedere che il fenomeno Enso coincise, ad esempio, nel 1997/98, con una flessione della produzione mondiale superiore al 3%.

E ancora, El Niño e La Niña sono ritenuti ampiamente corresponsabili dell’andamento climatico anomalo che ha inciso negativamente sui raccolti colombiani in tempi recenti.

Tra i principali effetti dell’Enso rientra, di norma, un calo delle precipitazioni nel sud est asiatico e in Australia, che si ripercuote sulla produzione agricola di paesi quali l’Indonesia, il Vietnam e la Tailandia. Tra le colture maggiormente colpite si annoverano solitamente la palma da olio, il cacao e il caffè

In Brasile, gli analisti temono che l’insorgere del fenomeno El Niño, a partire da metà anno, possa portare una piovosità superiore alla norma nella coffee belt. Le piogge ostacolerebbero le operazioni di raccolta e inciderebbero negativamente sulla qualità del caffè, già compromessa dalla siccità dei mesi scorsi.

Piogge in ritardo

Dall’America meridionale ci spostiamo nel Vietnam, dove il Saigon Times Daily riferisce dell’estremizzarsi dei fenomeni meteorologici, in coincidenza con il periodo di passaggio dalla stagione secca alla stagione delle piogge.

A partire dall’equinozio di primavera si registra un forte aumento dell’irraggiamento solare, scrive il meteorologo Le Thi Xuan Lan. L’aumento delle temperature nelle aree continentali -unito all’aria umida del mare, portata dai venti che soffiano da est – determina la formazione di dense nubi temporalesche all’altezza di 6-8 km.

Da tale quadro meteo possono scaturire fenomeni atmosferici pericolosi, quali grandini, trombe d’aria e temporali. Le grandinate sono più frequenti, in questo periodo, nella fascia costiera, mentre le aree degli Altipiani centrali e alcune province meridionali (Tay Ninh, Dong Nai e Binh Phuoc) sono maggiormente soggette ai fenomeni temporaleschi.

Il quotidiano fa anche il punto sull’emergenza siccità citando fonti del Ministero dell’agricoltura e dello sviluppo rurale (Mard), stando alle quali in alcune aree – come le province di Ninh Thuan e Binh Thuan e in parte degli Altipiani centrali – il livello delle precipitazioni risulterebbe inferiore anche del 50% rispetto alle medie degli ultimi anni.

Secondo i rapporti del ministero, i livelli dei serbatoi d’acqua sarebbero al 60-70% della capacità nelle regioni meridionali, mentre nelle province di Ninh Thuan e Binh Thuan oscillerebbero tra il 25% e il 40% e negli Altipiani centrali tra il 40% e il 60%. Molto bassi anche i livelli dei fiumi Tra Khuc (provincia di Quang Ngai), Cai (all’altezza della città di Nha Trang) e La Nga (Binh Thuan).

Se la situazione non migliorerà ci potrebbero essere conseguenze gravi per la coltura del riso. Ma si segnalano difficoltà anche alle colture di caffè della provincia di Lam Dong, nei distretti di Di Linh e Da Huoai, dove le piantagioni colpite dalla siccità sono in espansione.

Le previsioni del Servizio centrale di meteorologia dicono che farà caldo anche nei prossimi giorni nelle province centrali, negli Altipiani centrali, nelle regioni del sud-est e nel delta del Mekong: la stagione delle piogge, quest’anno, potrebbe arrivare in ritardo.

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