giovedì 11 Aprile 2024
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Arianna Mingardi, Amigos Caffè: “E alle donne dico: formatevi, fate esperienza, inventate”

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MILANO – Nuova partenza all’insegna delle donne del caffè, questa settimana rappresentate da Arianna Mingardi. Colonna portante dell’azienda triestina Amigos Caffè. Una storia di passione coltivata col tempo, all’interno dell’attività di famiglia.

Arianna Mingardi: che cos’è per lei il caffè? Un ricordo, un’abitudine, un tramite?

“Il caffè, per me, è sinonimo di famiglia. Rappresenta il ricordo di mio padre, il fondatore di Amigos Caffè. Un uomo che si è messo in gioco nel momento storico e nel luogo giusto: la Trieste del 1980. Ha fatto della sua esperienza, del suo entusiasmo e della sua tenacia un brand, Amigos Caffè.”

Potrebbe descrivere il suo mestiere?

“Appena terminati gli studi, ho preso in mano l’intera gestione della contabilità all’interno di Amigos Caffè e ne sono diventata la Responsabile. Nel corso degli anni, con l’ingrandimento aziendale, ho assunto diversi ruoli. Come quello di Responsabile dell’Ufficio Vendite per la clientela di lingua inglese e francese, Responsabile della Qualità e Responsabile della Sicurezza Alimentare.

Nonostante la mia posizione richiedesse già dedizione ed una buona dose di impegno, a seguito della morte improvvisa del mio amato papà, mi sono nuovamente rimboccata le maniche. Reinventandomi da un punto di vista professionale. Sotto aspetti che non avevo ancora sperimentato. Ho preso in mano l’azienda, supportata dal resto della mia famiglia e da tutti i ragazzi e collaboratori del nostro staff.

Dal 2014 sono diventata l’Amministratore di Amigos Caffè, ma soprattutto una dei suoi 4 attuali soci. Essere Amministratore di un’azienda familiare, che con il tempo è riuscita a consolidarsi soprattutto a livello internazionale, richiede una conoscenza a 360 gradi del settore. E delle fasi di produzione del caffè. Quindi dalla raccolta alla bevanda in tazza, in modo da garantire costantemente la qualità del prodotto finito.

Ciascuno all’interno di Amigos Caffé svolge un ruolo fondamentale

Andando quindi a creare, con il suo contributo, la miscela perfetta per il successo. La cooperazione ed il rispetto per il lavoro del singolo sono alla base di una realtà aziendale solida.”

Quando ha deciso che il caffè, la cultura del caffè avrebbe potuto essere la sua strada professionale

“E’ avvenuto solo di recente. Pur avendo respirato sin da bambina il profumo di caffè nel piccolo locale dietro casa (solo 40 m2), dove la mia famiglia ha iniziato la sua avventura, immaginavo una strada diversa per me stessa.

Infatti, aspiravo a realizzare qualcosa di personale che potesse dare spazio alla mia ambizione ed innato spirito d’intraprendenza. In seguito (dal 1991), gli aromi ed i profumi del mondo del caffè hanno costantemente alimentato il mio entusiasmo fino a farlo diventare parte di me.

Così, ho deciso di utilizzare le mie capacità per dare il mio contributo in un settore prettamente maschile, mettendomi alla prova e cercando di rinnovarlo. Sicuramente attraverso la realizzazione del caffè “riserva” Il Mingardi S. Dedicato alla memoria del fondatore, ha aperto nuovi orizzonti, nuove idee e nuovi investimenti. Non mi annoio mai.”

È stata solo una scelta lavorativa oppure di vita?

Entrambe. Perché ho avuto la fortuna di poter lavorare e di conoscere questo mondo assieme alla mia famiglia.”

C’è stato un episodio particolare in cui ha pensato di non farcela e perché?

“Sicuramente alla morte di mio padre 5 anni fa: oltre all’enorme vuoto affettivo, mi son ritrovata dall’oggi al domani a dover gestire un’azienda in un settore particolarmente competitivo. Mi sentivo costantemente gli occhi puntati addosso da parte di persone che non aspettavano altro che un mio passo falso. Ciononostante, ho accettato con tenacia la sfida. Perché il piangermi addosso non fa parte del mio carattere”.

Che cosa direbbe a quella sé stessa del passato, in difficoltà?

“Direi di rifare ogni passo ed ogni scelta. Perché, tutto quello che ho fatto è stato senza scendere a compromessi che potessero intaccare la mia integrità. Né l’amore per questo lavoro e la reputazione dell’azienda. “

E invece, alle giovani donne che vogliono essere protagoniste nel settore del caffè?

“Ognuna di noi può avere un ruolo da protagonista in qualsiasi settore, anche in quello del caffè.  Formatevi, fate esperienza, inventate. Portate entusiasmo e novità. Ritagliatevi con intelligenza il vostro ruolo.”

Descriverebbe la sua giornata tipo?

“Sveglia alle 6.30, colazione, una breve passeggiata con i miei due Amstaff per prepararmi con spirito positivo alla lunga giornata lavorativa. Un Amigos 7 Origini 100% arabico. Estratto con la caffettiera che sbuffando inonda di profumo la cucina e poi di corsa in ufficio.

Dalle 9 alle 18, tranne una breve pausa pranzo, dal lunedì al venerdì, la mia giornata la dedico interamente ad Amigos Caffè.  Qualcuno potrebbe pensare che io abbia poco tempo per me stessa. Nulla di più sbagliato.

Amo il mio lavoro. Quindi trovo il modo anche di divertirmi mentre lo faccio, soprattutto quando mi dedico al marketing. Alla famiglia e al volontariato sicuramente dedico più qualità che tempo. “

Pensa che, all’interno del suo ambito professionale, sia stato più difficile come donna, affermarsi?

“Nonostante io sia sempre vissuta, sin dall’infanzia, in questo ambiente professionale, sicuramente non è stato facile. Anche se ciò non mi ha mai spaventato. Il più delle volte, in passato, mi sono scontrata con lo stupore di chi si trovava davanti, allora una ragazzina e poi una donna, per discutere di contabilità, di contratti di acquisto e di vendita; di qualità e sicurezza alimentare.

Il genere di una persona non indica la sua competenza in un campo: quello che importa, ed è sempre importato, è la conoscenza degli argomenti inerenti al proprio lavoro e la capacità di destreggiarsi in qualsiasi conversazione. Credo sia sempre molto importante la sicurezza con la quale ci si pone nei confronti anche di coloro che inizialmente potrebbero sottovalutarti.”

Come ha visto evolversi il settore del caffè nel suo ambito specifico professionale?

“Più che evoluzione, userei il termine “trasformazione”. Se da un lato il settore si è sempre di più specializzato nella ricerca e valorizzazione di nuove origini e miscele; sfruttando al meglio le tecniche di estrazione, dall’altro ha accantonato parte della nostra tradizione (espresso, moka) per lasciare spazio a nuovi tipi di preparazione. “

Come ha trascorso la giornata internazionale del caffè? 
“Naturalmente con un buon caffè.”

Qual è il tocco femminile che aggiunge qualcosa in più al suo lavoro?

“Nel lavoro che svolgo quotidianamente, non è il genere ad essere determinante. Ma la mia individualità: mi reputo una persona creativa, ma allo stesso tempo pragmatica.”

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