giovedì 11 Aprile 2024
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Api: se scomparissero, sarebbero a rischio anche le colture di caffè e cacao

Il Wwf propone di tutelare gli impollinatori attraverso l’iniziativa #DoEatBetter che ci chiede di aumentare la nostra consapevolezza in campo alimentare e di far valere il nostro potere di consumatori. Come? Scegliendo prodotti “amici delle api”, in primis alimenti biologici

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MILANO – Api e caffè sono connessi e mantengono l’equilibrio degli ecosistemi. Se le prime scomparissero, le coltivazioni del secondo sarebbero destinate a scomparire. Stesso futuro incerto per cioccolato e frutta. Ancora non è detta l’ultima parola: possiamo agire per evitare l’estinzione delle specie e delle varietà botaniche. Leggiamo un interessante articolo a riguardo da greenme.it.

Api: salviamo loro, salviamo caffè e cacao

Come è ormai tristemente noto, le popolazioni di api e insetti impollinatori sono a rischio. Questa situazione, gravissima a livello ambientale, non può che ripercuotersi negativamente anche sulla nostra stessa sopravvivenza. Non dimentichiamo il ruolo fondamentale degli impollinatori in agricoltura: se vogliamo avere ancora cibo in tavola ci dobbiamo prendere immediatamente cura di questi insetti.

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Il messaggio lanciato dal WWF è più che mai chiaro e urgente: salviamo le api

Il 35% della produzione globale di cibo dipende proprio da questi insetti e dalle altre specie di impollinatori, le cui popolazioni un po’ in tutto il mondo si sono gravemente ridotte negli ultimi anni.

A non avere a cuore la salute di questi preziosi insetti stiamo rischiando davvero molto, potremmo infatti non poter più portare in tavola alimenti fondamentali come frutta e verdura ma anche caffè e cioccolato. Per quasi l’80% delle circa 1400 piante che nel mondo producono cibo è necessaria l’impollinazione di cui si occupano non solo le api, come spesso erroneamente si crede, ma anche vespe, farfalle, falene, coleotteri e persino uccelli e pipistrelli.

È proprio grazie al prezioso lavoro di questi animali che possiamo mangiare mele, albicocche, pesche, ciliegie, pere, fragole, zucchine, zucche e pomodoro, tanto per fare alcuni esempi ma, pensate, anche la produzione di carne e latticini è in qualche modo collegata al lavoro degli impollinatori dato che le mucche negli allevamenti estensivi si nutrono prevalentemente di erba medica, che richiede l’impollinazione di api o altri insetti.

Non avere più disponibilità di numerose tipologie di frutta e verdura, tra l’altro, impoverirebbe di molto la nostra dieta anche in quanto a nutrienti fondamentali tra cui vitamina C e calcio. Non bisogna dunque far calare assolutamente l’attenzione sul tema del benessere di api e impollinatori.

Cosa possiamo fare

Il Wwf propone di tutelare gli impollinatori attraverso l’iniziativa #DoEatBetter che ci chiede di aumentare la nostra consapevolezza in campo alimentare e di far valere il nostro potere di consumatori. Come? Scegliendo prodotti “amici delle api”, in primis alimenti biologici.

Sappiamo infatti che uno dei problemi più gravi che devono affrontare le api e gli altri insetti impollinatori in tutto il mondo è la presenza di pesticidi (non solo glifosato) che, di fatto, li avvelenano e li portano alla morte spesso in maniera molto crudele. Vi abbiamo parlato poco tempo fa di uno studio sui bombi e sulla pericolosità di alcuni ingredienti inerti presenti nei pesticidi.

I dati degli studi internazionali ci hanno indicato più volte che la situazione è grave e non va sottovalutata

Il 40% delle specie di impollinatori invertebrati rischia di scomparire ed è proprio l’utilizzo sconsiderato dei pesticidi tra le cause principali della perdita di habitat e della moria di api. Insetticidi che, ovviamente, hanno anche un impatto negativo sulla nostra salute.

L’invito è dunque quello di acquistare cibo biologico in cui si è evitato l’utilizzo di pesticidi dannosi e che promuove un’agricoltura più sostenibile. Ma, considerando che il problema è a monte, il Wwf propone anche altro:

“Un possibile rimedio all’uso indiscriminato dei pesticidi più pericolosi per gli impollinatori potrebbe essere l’introduzione di una tassa sui pesticidi, che incoraggerebbe gli agricoltori ad adottare metodi biologici o cambiare i prodotti fitosanitari in uso preferendo quelli naturali meno dannosi per l’ambiente e gli impollinatori, come ha già fatto la Danimarca dalla seconda metà degli anni ’90.

Il Parlamento italiano deve approvare rapidamente la nuova Legge nazionale sull’agricoltura biologica ed approvare una riforma delle aliquote iva eliminando le agevolazioni oggi previste per i pesticidi, da introdurre invece per tutti i prodotti biologici certificati. Dovranno inoltre essere fissati obiettivi vincolanti di riduzione dei pesticidi nel Piano di Azione nazionale coerenti con le Strategie UE “Farm to Fork” e “Biodiversità 2030” (riduzione del 50% dei pesticidi entro il 2030) e l’obbligo del divieto d’uso di pesticidi nocivi per la biodiversità all’interno delle aree naturali protette e siti Natura 2000” ha dichiarato Franco Ferroni, responsabile agricoltura del WWF Italia.

Possiamo anche unirci all’iniziativa dei cittadini europei “Salviamo api e agricoltori” che chiede alle Istituzioni europee e nazionali un maggiore impegno per tutelare gli impollinatori con regole più severe per l’uso dei pesticidi, aiutando però anche gli agricoltori durante la fase di passaggio verso una gestione più sostenibile delle coltivazioni. Occorre dunque urgentemente una transizione ecologica a favore delle api, ma anche della nostra salute.

 

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