venerdì 12 Aprile 2024
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Andrea Illy con Lombard Odier “per la rigenerazione del capitale naturale”

L'head of distribution: “Abbiamo lanciato una strategia azionaria globale chiamata Natural Capital, ispirata dal Principe di Galles e sviluppata in collaborazione con la Circular Bioeconomy Alliance, iniziativa di cui Lombard Odier è membro fondatore e che ha l’obiettivo di raccogliere, entro il 2022, dieci miliardi di dollari di investimenti da destinare ad aziende che si dimostrano particolarmente virtuose nella rigenerazione del capitale naturale. Il fondo, partito nel novembre 2020, ha già raccolto oltre mezzo miliardo di dollari, il che dimostra che c’è sensibilità da parte dell’investitore privato, e ci prepariamo ad offrirlo anche in Italia”

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MILANO – E’ Andrea Illy il volto imprenditoriale che Lombard Odier ha deciso di metter in mostra per la promozione di una nuova strategia sulla sostenibilità, volta alla rigenerazione del capitale naturale. Di questa iniziativa ne ha parlato Giancarlo Fonseca, head of distribution Lombard Odier nell’intervista che riproponiamo dall’articolo di Mariano Mangia su repubblica.it.

Rigenerazione del capitale naturale: di che si tratta

“Il tema della sostenibilità sinora è stato trattato focalizzandosi sul rischio prevalente che è quello del cambiamento climatico, che resta un tema cogente per il nostro sistema economico e sociale. La sostenibilità però poggia anche su un altro pilastro, la rigenerazione del capitale naturale che ha impatti evidenti anche sugli aspetti climatici ed è un tema importante e cogente quanto il cambiamento climatico”.

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La rigenerazione del capitale naturale è il tema dell’intervento a ConsulenTia21 di Giancarlo Fonseca, head of distribution di Lombard Odier I.M., a cui chiediamo di spiegare cosa si intende con questo termine e in che modo possa tradursi in una scelta di investimento.

“Il capitale naturale è l’insieme delle risorse naturali, rinnovabili e non rinnovabili, che utilizziamo per svolgere le attività produttive e l’utilizzo di beni e servizi. Il nostro attuale sistema economico si basa fondamentalmente sull’estrazione e sulla lavorazione di risorse naturali e sulla generazione di rifiuti: uno studio delle Nazioni Unite ha stimato che nel 2017 siano state estratte 92 miliardi di tonnellate di materiali, tre volte il dato del 1970, ma solo il 9% è stato riciclato, tutto il resto ha generato rifiuti.

Di qui il tema dell’economia circolare: se si estrae, si produce e si disperdono questi materiali, non si chiude il cerchio e non si sta restituendo nulla alla natura affinché questa si rigeneri e restituisca altre risorse. La mancata rigenerazione del capitale naturale genera un problema alla natura e al clima, ma prospetticamente mette a rischio anche il sistema di generazione della ricchezza”.

Questo tema lo affronterete anche con la testimonianza di un imprenditore

“Andrea Illy, presidente di illycaffè, è una persona illuminata e punto di riferimento per la comunità industriale italiana sui temi della rigenerazione del capitale naturale. La finanza sta facendo tanta divulgazione sui temi della sostenibilità, ma i veri attori della sostenibilità, della transizione verso un modello produttivo ed economico che genera più net zero-emission sono le imprese. La finanza può essere un acceleratore”.

In termini di soluzioni di investimento cosa proponete?

“Abbiamo lanciato una strategia azionaria globale chiamata Natural Capital, ispirata dal Principe di Galles e sviluppata in collaborazione con la Circular Bioeconomy Alliance, iniziativa di cui Lombard Odier è membro fondatore e che ha l’obiettivo di raccogliere, entro il 2022, dieci miliardi di dollari di investimenti da destinare ad aziende che si dimostrano particolarmente virtuose nella rigenerazione del capitale naturale. Il fondo, partito nel novembre 2020, ha già raccolto oltre mezzo miliardo di dollari, il che dimostra che c’è sensibilità da parte dell’investitore privato, e ci prepariamo ad offrirlo anche in Italia”.

La rigenerazione del capitale naturale riguarda alcuni settori specifici?

“Tutti i settori, in misura diversa, sono coinvolti nell’estrazione di risorse naturali e possono avere impatti negativi sulla rigenerazione del capitale naturale, esistono poi alcune specifiche tematiche che andiamo a catturare nella nostra strategia Natural Capital. Un primo tema è certamente quello della bioeconomia circolare, tutto ciò che riguarda, ad esempio, soluzioni per un miglior utilizzo delle acque o l’utilizzo di biomateriali. Un secondo tema è l’utilizzo efficiente delle risorse che riguarda aspetti come la de-materializzazione o l’industria 4.0.

C’è poi l’economia del corretto utilizzo delle risorse, la condivisione, lo ‘sharing’, ma anche la finanza green innovativa e poi c’è il tema della gestione dei rifiuti, le aziende che forniscono soluzioni di processo per il riciclo dei rifiuti. La nostra è una strategia “high conviction”, molto concentrata, selezioniamo a livello globale quelli che secondo noi sono già campioni su questo tema o aziende che stanno modificando il loro modello di business per diventarlo in futuro e, dal punto di vista dell’investimento, questa è la componente maggiormente interessante”.

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