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Al Brasile conviene veramente importare caffè robusta dal Vietnam?

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MILANO – New York ha concluso la settimana con uno scivolone di 370 punti in una sola giornata, che ha spinto la borsa degli arabica ai minimi da metà mese.

Il contratto per scadenza maggio ha chiuso venerdì a 146,25 centesimi, in calo del 2,5% sul giorno precedente e del 3,7% rispetto a martedì.

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Il benchmark si adagia sotto la soglia del dollaro e mezzo dopo l’incursione sopra i 150 centesimi (massimo a 151,85 martedì) compiuta all’inizio di questa decade.

Vari fattori hanno contribuito a indebolire i corsi.

A cominciare dall’andamento del cambio dollaro-real. La moneta brasiliana ha vistosamente rallentato la sua progressione, che l’aveva portata recentemente ai massimi degli ultimi 20 mesi.

A frenarla, i dati macroeconomici deludenti. A cominciare da quello sulla disoccupazione.

Sul fronte americano, le minute della FED indicano sibillinamente che il FOMC potrebbe alzare i tassi “abbastanza presto”.

Il che potrebbe significare già a marzo, sebbene dalle stesse minute emergano opinioni contrastanti quanto alle tempistiche.

Ricordiamo infine che siamo nell’ultima settimana di carnevale, ricorrenza popolare particolarmente sentita e vissuta dal Brasile, che sarà in festa sino a mercoledì.

Pioggia in arrivo

Rimanendo in Brasile, il meteo annuncia pioggia in arrivo in San Paolo, Paraná e Sul de Minas. Nei prossimi giorni le precipitazioni si estenderanno a Espírito Santo e Zona da Mata.

In calo anche Londra

Tre ribassi consecutivi anche a Londra, dove il contratto per scadenza maggio ha terminato la settimana a 2.126 dollari. Un ribasso del 2,7% rispetto ai massimi di martedì.

I mercati rimangono in attesa della decisione finale di Brasilia sull’import di robusta dal Vietnam, dopo lo stop deciso mercoledì scorso per prendere tempo.

Il governo brasiliano ha fatto intanto sapere giovedì che, anche qualora le importazioni dovessero essere ammesse, esse saranno soggette preventivamente all’approvazione del Ministero dell’agricoltura (MAPA).

L’importatore dovrà indirizzare una domanda al MAPA (nella foto il ministro Blairo Borges Maggi). Il Ministero risponderà entro il termine di 60 giorni.

Per la cronaca, già nel maggio 2015, il MAPA aveva autorizzato l’import di un modesto quantitativo – allora di caffè arabica – dal Perù su richiesta di un torrefattore locale.

La misura venne però revocata pochi giorni dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, sull’onda delle proteste delle organizzazioni dei produttori.

Sempre preoccupate dal potenziale insorgere di pericolosi precedenti.

Un po’ di conti

Ma sarebbe veramente conveniente per gli industriali brasiliani importare caffè dal Vietnam? Difficile dirlo.

Mancano infatti riferimenti certi per quanto concerne l’incidenza dei costi logistici e di trasporto.

Per quanto riguarda invece i prezzi del verde, l’indicatore CEPEA/ESALQ per il caffè robusta tipo 6 era attestato venerdì scorso a 139,57 dollari/sacco.

Ciò equivale a un prezzo alla tonnellata di 2326 dollari.

A mero titolo di raffronto, il prezzo (FOB Ho Chi Minh) di una tonnellata di robusta vietnamita veniva dato la settimana scorsa a 2.027 dollari.

Lo scorso novembre, l’indicatore CEPEA/ESALQ aveva raggiunto il livello record di 552 reais/sacco. Ossia 178,37 dollari al cambio attuale. Per un prezzo alla tonnellata di 2.972 dollari.

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