mercoledì 10 Aprile 2024
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LETTERA APERTA – Antonio Quarta – ex presidente dell’Ait – scrive a tutti i Torrefattori per invitarli ad aderire al Comitato italiano del caffè

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Ecco la lettera aperta che Antonio Quarta (FOTO a sinistra con i due figli Gaetano ed Edoardo), in qualità di presidente uscente dell’Ait, l’Associazione italiana torrefattori, rivolge a tutti i colleghi per invitarli ad aderire all’associazione nella quale è confluita l’Ait: il Comitato Italiano del Caffè.

di ANTONIO QUARTA

Cari Amici e Colleghi,

nella parte finale della mia ultima relazione come presidente dell’Ait, alla vigilia dell’unificazione con la grande famiglia del Comitato Italiano del Caffè, rivolgevo un appello a coloro i quali mi avevano manifestato in privato dubbi e perplessità sui vantaggi di questo storico passaggio. E mi soffermavo sulla necessità di valutare i rischi di una emarginazione a cui sarebbero costretti quei colleghi e amici dissidenti e incerti.

L’obiettivo perseguito, come è a voi tutti già noto, è quello di unificazione delle rappresentanze dell’industria di torrefazione in un unico Organismo, il Comitato Italiano del Caffè, un’Associazione che ha l’ambizione di porsi come punto di riferimento e portavoce non solo delle rappresentanze dell’industria di Torrefazione ma dell’intero comparto, nei rapporti con le Istituzioni nazionali, europee e internazionali, con la Federazione Europea del Caffè e con le diverse componenti sociali.

La via intrapresa, si propone, tra gli altri obiettivi, di superare le attuali frammentazioni che in una fase economica di grande difficoltà, come l’attuale, sono oramai di ostacolo ad una efficace rappresentanza del Settore, ad una valorizzazione della sua immagine e del ruolo che ricopre nell’economia nazionale.

Alla vigilia del grande evento in programma il 19 febbraio presso il Museo della Macchina per Caffè a Binasco (Milano), per la presentazione del nuovo grande organismo rappresentativo della nostra categoria, vi scrivo per riferivi nuovamente il mio punto di vista al fine di invitare ancora una volta gli indecisi ad aderire alla nuova struttura e alla sua rinnovata missione.

Non offenderò la vostra intelligenza entrando nei dettagli dei vantaggi che offre l’unione degli imprenditori di un comparto decisivo nell’economia del nostro Paese, specialmente in un contesto recessivo fra i peggiori degli ultimi 40 anni: i compiti e servizi del nuovo Comitato Italiano del Caffè, i Rapporti Istituzionali, le Politiche economiche, Commerciali e di Internazionalizzazione, la Comunicazione Istituzionale e promozione del settore, per citare solo alcuni cardini dell’ampio documento di Riorganizzazione inviato ai primi di ottobre 2014 e da voi ben conosciuto. Ma, pur nel rispetto delle opinioni, sarei curioso di conoscere quali svantaggi gli amici e i colleghi titubanti intravedono nel confluire nel Comitato, quale cessione di “sovranità aziendale” paventano, quali rischi economi che a me sfuggono.

Il mantra “piccolo è bello” vale per un hobby personale, gli ambiti familiari, il nostro giardino, perfino l’organizzazione artigianale della propria azienda (e ve lo garantisce un piccolo imprenditore), ma diventa un’opzione sbagliata se si pongono in essere piccole strategie, avendo invece la possibilità (e il diritto) di essere parte attiva nell’elaborazione di grandi strategie.

Sono certo, credetemi, che nel lungo periodo il restare isolati non potrà non generare conseguenze negative, mentre ripeto che mi sfuggono le ragioni di questa resistenza. Il 19 febbraio andrà in scena una importante opportunità di conoscenza reciproca, saranno messi sul tavolo tutti gli argomenti focali del nostro comparto, con particolare attenzione ai contributi di idee proprio degli ultimi arrivati, cioè noi dell’Ait che saremo accolti con il rispetto che merita un’Associazione che in tanti anni ha lavorato con competenza e onestà intellettuale, al punto da comprendere che avrebbe rappresentato meglio gli interessi dei propri Torrefattori se si fosse sciolta.

Una proposta che ha condiviso la maggior parte di noi.

Ma non tutti. Questo appello è infatti rivolto anche agli amici Torrefattori che non sono mai entrati nell’Associazione, avendo ritenuto finora superflua l’adesione ad un organismo collegiale come l’Ait.

Nel nuovo, grande Comitato Italiano del Caffè noi piccoli e medi Torrefattori abbiamo invece la possibilità di costituire un raggruppamento forte e rappresentativo delle istanze comuni, capace di relazionarsi e confrontarsi con le istituzioni nazionali ed internazionali, nonché con le grandi Aziende del nostro comparto.

Ed è a questi amici che si trovano ancora fuori dalle nostre organizzazioni che affido il mio più accorato invito: stiamo insieme, uniamo gli interessi, saremo più forti. Un caro saluto a voi tutti anche per un sereno 2015.

Antonio Quarta


Per informazioni prendere contatti con la segreteria del Comitato Italiano Caffè – via di Porta Nuova 34, 20121 Milano – Dottor. Gianni Forni Tel. 02-89074244       – comitcaf@comitcaf.it 

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