mercoledì 10 Aprile 2024
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Gravidanza: l’uso moderato non danneggia l’intelligenza del bimbo

Un'importante ricerca stempera le polemiche frequenti sull'aromento

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MILANO – Un consumo moderato di caffè in gravidanza non danneggia il quoziente intellettivo del bimbo che nascerà e non comporta neppure un aumento di problemi comportamentali. A rassicurare su questo sono i dati di una ricerca del Nationwide Children’s Hospital, pubblicata sulla rivista American Journal of Epidemiology. Gli studiosi hanno esaminato le informazioni relative a 2197 donne in attesa di un bimbo,che hanno preso parte al Collaborative Perinatal Project, un progetto che si e’ svolto negli Usa tra il 1959 e il 1974.

Secondo i ricercatori, questo è stato un periodo in cui il consumo di caffè durante la gravidanza era più diffuso di quanto lo sia oggi e c’era poca preoccupazione per quanto riguarda la sicurezza della caffeina. Pertanto, lo studio è risultato in grado di indagare su una gamma più ampia di assunzione di caffeina.

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Gli studiosi hanno indagato sull’associazione con un composto chimico chiamato paraxantina, metabolita della caffeina, mettendone in rapporto i livelli rilevati con il quoziente intellettivo dei bimbi a quattro e sette anni di età, arrivando alla conclusione che non c’erano legami consistenti tra l’ingestione di caffeina in utero e lo sviluppo e il comportamento dei bambini a quel punto della loro vita.

Lo studio segue a uno precedente in cui non era stata riscontrata un’associazione tra l’assunzione di caffeina in gravidanza e l’obesità dei bambini.

“Nel complesso, consideriamo i nostri risultati rassicuranti per le donne in gravidanza che consumano moderate quantità di caffeina o l’equivalente di 1 o 2 tazzine di caffè al giorno”, spiega la dottoressa Sarah Keim, coautrice dello studio.

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