mercoledì 10 Aprile 2024
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Candide e i caffè bevuti da Voltaire e Honorè de Balzac

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A Parigi Francoise Procobe aprì forse il primo locale di caffè nel 1686 e presto divenne un ritrovo per letterati come Rousseau, Diderot, Balzac (FOTO), Hugo e Voltaire il quale si diceva consumasse fra le 50 e le 70 tazze al giorno tanto che il tavolino di marmo e la sua sedia preferita rimasero per molto tempo fra le attrazioni del locale.

La bevanda preferita era una miscela di caffè e cioccolata contenenti forti dosi di caffeina e teobromina alcaloide tipico del cacao. Un abitudine che inserirà anche nei suoi personaggi.

Si dice anche che Balzac fosse un gran consumatore di caffè, nella sua appendice a La Physiologie du Gout di Brillat-Savarin sui piaceri e dolori del caffè scrive:
“Il caffè è una grande potenza nella mia vita; ho osservato i suoi effetti su scala epica, il caffè arrostisce il vostro stomaco. Molte persone sostengono che caffè li ispira, ma, come tutti sanno, il caffè fa diventare le persone noiose ancora più noiose… Il potere del caffè cambia nel tempo. G.Rossini ha sperimentato personalmente alcuni di questi effetti. “Il caffè”, Rossini mi ha detto, ” è questione di quindici o venti giorni; giusto il tempo per scrivere un’opera “.

Balzac era un gran lavoratore indebitato con un programma di scrittura che non perdonava e il caffè lo teneva all’erta. Egli descrive la sua routine quotidiana in quanto tale nel marzo del 1833 :

“Vado a letto alle sei o sette di sera, come i polli; all’una del mattino sono già sveglio e lavoro fino alle otto; alle otto dormo ancora per un’ora e mezza; poi prendo qualcosa, una tazza di caffè nero, e torno nella mia scrivania fino alle quattro. Ricevo ospiti, faccio il bagno, e esco, dopo cena vado a letto. Dovrò condurre questa vita per diverso tempo per non lasciarmi travolgere dai miei debiti”.

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