venerdì 12 Aprile 2024
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Bar affamati di energia: ecco come tagliare la bolletta

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MILANO – Alberghi, bar e ristoranti, ma anche negozi e uffici. Pure la piccola e media impresa italiana è chiamata ad affrontare la sfida dell’efficienza energetica. Perché “piccolo è bello”, ma può sempre migliorare.

Bar, locali, studi, tutti uniti nel risparmio energetico

Bar, ristoranti, anche alberghi. Ciascuna impresa ha bisogno di respirare. L’energia pare sia una risposta.

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Una grande opportunità per le Pmi che possono arrivare a risparmiare sui consumi energetici e che su questo fronte hanno grandi potenzialità, spesso sottovalutate.

“Nella gestione di un’attività che una piccola impresa deve portare avanti per sopravvivere e avere successo, il tema dell’efficienza energetica passa in secondo piano. Ci sono altre priorità”, spiega all’Adnkronos Daniele Forni, responsabile tecnico Fire, la Federazione italiana per l’Uso razionale dell’energia.

Piccole imprese, piccoli ma importanti rinnovamenti

Eppure, sono tanti gli accorgimenti e gli interventi che possono dare una mano alle micro imprese .Almeno quelle che vogliono intraprendere la strada del risparmio energetico. Le scelte sono da fare a inizio attività o in occasione di rinnovamenti e ristrutturazioni. Sugli impianti, i macchinari ed elettrodomestici. Sino agli interventi di miglioramento che si possono mettere in cantiere anche ad attività avviata.

L’esempio del bar dietro l’angolo

Qualche esempio? Partiamo dal classico ‘baretto sotto casa’. Una delle attività più energivore rispetto alle dimensioni. Un vero concentrato di consumi in pochi mq tra frigoriferi, macchine da caffè, lavastoviglie rapide, condizionatori.

“Qui, possono essere fatti una serie di interventi. – spiega Forni – alcuni all’inizio dell’attività, altri anche dopo facendo attenzione a quello che si sceglie. Come nel caso dei frigoriferi, anche tra quelli concessi dai fornitori ci sono ormai modelli con tripli vetri e a consumi energetici ridotti”.

Basta scegliere bene, quindi.

Un po’ più complicato per le macchine da caffè.

“Quelle professionali, che anche in stand by possono avere consumi importanti, non hanno la marcatura energetica. In questo caso bisogna chiedere maggiori informazioni anche sulle prestazioni della macchina per fare la scelta giusta”.

E se il bar è solo un esempio, gli interventi da mettere in campo sono tanti. Riguardano alberghi, negozi di generi alimentari e non, uffici, gelaterie, fast food. Per dare una mano all’imprenditore, uno strumento utile (e gratuito) è il tool web Energy Scan. Promosso dal progetto Sme Energy CheckUp. Permette alle Pmi di valutare il potenziale di risparmio energetico ed economico nella propria impresa. Poi si riceve una serie di informazioni e suggerimenti al fine di adottare specifiche misure di risparmio energetico.

Un vero e proprio “Pmi energy check up”

Grazie al quale è anche possibile informarsi su incentivi e detrazioni per interventi di efficienza energetica. Confrontarsi con buone pratiche e scoprire gli interventi più diffusi. Inserendo settore, superficie e consumi energetici nella pagina iniziale. Il tool calcola un primo indice di consumo, lo confronta con quello medio nazionale. Suggerisce gli interventi di efficientamento tipici per quel settore con valori indicativi di investimento e tempi di ritorno.

Sufficiente iscriversi

Per procedere bisogna registrarsi, così da poter poi recuperare e modificare i dati in un secondo tempo. Saranno richiesti dettagli su caratteristiche e uso di edificio e impianti. Si otterranno informazioni più approfondite. Si potrà essere messi direttamente in contatto con fornitori di tecnologie efficienti o consulenti per valutazioni più accurate, studi di fattibilità, ecc.

I fornitori

La lista dei fornitori è curata dalle Camere di Commercio aderenti. Mentre quella degli esperti in gestione dell’energia da Fire. Possono aderire gratuitamente fornitori e consulenti che abbiano i requisiti richiesti e sottoscrivano il codice di condotta.

In base ai dati inseriti, il tool è in grado anche di stimare dove e come viene usata più energia. Permettendo all’imprenditore di individuare i settori più energivori e quali interventi possono aiutarlo a ridurli. Ma quanto può risparmiare una Pmi puntando sull’efficienza? “Tra il 5 e il 15%, con interventi limitati o anche molto di più a seconda delle azioni che si decide di mettere in campo”.

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